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L'erba dell'alleato non è più verde

Erbicidi, piante resistenti ai disinfestanti, piante geneticamente modificate, la partita si gioca sul piano dei milioni, anche miliardi di dollari .

E in nome degli affarti tutto può valere. Come, ad esempio e come racconta Dissent, i rapporti stretti che sono emersi tra il gigante della Monsanto e un funzionario dell'Epa, l'ente federale americano per la protezione dell'ambiente. Sul tappeto l'erbicida più usato al mondo, Roundup che secondo l'Oms è "probabilmente cancerogeno per l'uomo". Considerando che sempre l'Oms ha suscitato grandi allarmi spiegando perché circa il 89 per cento di mais americano e oltre il 90 per cento di tutti i semi di soia prodotti negli Stati Uniti sono resistenti agli erbicidi. Da accurate ricerche è emersa la presunta pericolosità  di Roundup non solo al termine del processo d'impiego, ma fin dal suo inizio. Il diserbante della Monsanto viene da sotto il suolo. L'ingrediente attivo in Roundup è glifosato, che è in definitiva derivato da fosforo elementare estratto da rocce fosfatiche sepolto sotto terra. Quanto sta emergendo sostiene la tesi scientifica di molti avversari OGM secondo i quali l'approvvigionamento alimentare del mondo è inondato di sostanze chimiche pericolose.
Ma attorno a Monsanto e al mondo degli Ogm sono ancora molti i particolari che non si conoscono, troppi quelli celati. E non va trascurata la nuova pòolitica di Trump che sta riducendo i finanziamenti all'Epa alla cui testa ha messo Scott Pruitt, considerato un negazionista climatico: già procuratore dell'Oklahoma, aveva appoggiato le aziende estrattive contro le politiche ambientali dell'Epa.

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