Passa ai contenuti principali

France 2017, dai sondaggi ai voti veri


AGGIORNAMENTO alle 22:  Le proiezioni collocano Macron al 23,7%, la Le Pen al 21,9, Fillon al 19,7, Melenchon al 19,2 e Hamon al 6,2. Il voto reale però dà in testa la leader dell'estrema destra al 25,6  contro il 21,6 di Macron: qui siamo oltre l'80% dei comuni scrutinati, ma siamo molto indietro sul numero degli elettori in quanto sono arrivati i voti della provincia mentre mancano quelli delle grandi città, Parigi soprattutto, che sono più lontane dalla Le Pen.



AGGIORNAMENTO: Secondo RTBF, la rete belga francofona, che diffonde exit poll "corsari"...
Macron nel tardo pomeriggio è ancora in testa con il 24%, ma la vera sorpresa è dietro: tutti e tre gli altri candidati sono attorno al 18-20% con uguali possibilità di arrivare al secondo posto

Fino alle 19 quando si chiuderanno i seggi, alle 20 nella grandi città, nessun sondaggio, Divieto anche in Francia. Poi toccherà agli exit poll - estremamente pericolosi per la loro volatilità - e quindi alle proiezioni sempre più affidabili man mano che lo scrutinio avanza.
Però... però nel mondo globalizzato è difficile, per non dire impossibile, bloccare i "corsari" dei sondaggi e delle previsioni. Così alcuni exit poll non ufficiali, raccolti a metà giornata all'uscita dai seggi, sono usciti. All'estero, naturalmente, nelle regioni francofone di Belgio e Svizzera.

Secondo la Tribune de Geneve tutto andrebbe come previsto dagli ultimi sondaggi consentiti: primo Macron, subito dietro a due punti la Le Pen, quindi Fillon e Melenchon.
"Un sondage effectué à la sortie des urnes, obtenu par la RTBF, donne Emmanuel Macron gagnant avec 24% des voix devant Marine Le Pen (22%), François Fillon (20,5%) et Jean-Luc Mélenchon (18%). Le journal La Libre Belgique cite les mêmes chiffres. Des chiffres à prendre avec la plus grande prudence, puisque les grands instituts de sondages ne font pas de tels sondages" . (Tribune de Geneve) 
Ma è presto e comunque si tratta solo di exit poll e le sorprese sono tutt'altro che escluse, anche clamorose. Anche perché, come lo dicevano le rilevazioni della vigilia, la distanza tra i primi quattro candidati è concentrata su tre-quattro punti in percentuale, distacchi abbastanza risibili e molto "scalabili" tenendo conto delle differenze profonde fra le grandi città e la campagna, tra la Francia metropolitana e i territori d'oltremare: in questi ultimi, ad esempio, sempre secondo le rilevazioni corsare  RTBF il candidato dell'estrema sinistra Jean Luc Melenchon sarebbe avanti a tutti, con la sola esclusione della Guadalupe.  Macron sarebbe avanti invece nei seggi dell'America del Nord.
Secondo il ministero dell'Interno alle 17 i votanti sono stati il  69,42% contro il 70,59% del 2012

Commenti

Post popolari in questo blog

WEF Davos 2019 - Giorno 1

Al via Il World Economic Forum di Davos, senza gli Stati Uniti e con l'ombra sovranista che incombe in particolare sul Vecchio Continente mentre nel contempo sembra attenuarsi la concezione globalista che è il topic dello stesso Wef.

Quale pace?

Bisogna intendersi sulle parole e sulla propaganda. Troppa quest'ultima nei due anni di guerra a Gaza. In ogni caso il piano Trump è approssimativo, aperto a mille interpretazioni. E arriva tardi

Il declino trumpiano

  Photo by  Abhinav Bhardwaj  on  Unsplash Rieccomi… felice di rivedervi. Grazie per aver letto Umberto’s Substack! Iscriviti gratuitamente per ricevere nuovi post e supportare il mio lavoro. Iscritto Dove eravamo rimasti? (Per usare una famosa frase conseguente a un enorme errore giudiziario consumato in Italia negli anni 80). Eravamo rimasti alla rielezione di Donald Trump alla Casa Bianca, E alle previsioni sui ciò che sarebbe succo. Ebbene, abbiamo sbagliato tutti. Sbagliato a pensare che sarebbe stata una presidenza simile al Trump 1, magari temperata dalla esperienza e dall’età del soggetto. Sbagliato a pensare che, grazie al suffragio pesante conseguito, sarebbe stata un’America più salda, un po’ più chiusa in se stessa, impegnata a ripartire dai suoi valori, più conservatrice anche rispetto alle ere Bush e perfino Reagan- Sbagliato a pensare che, con una presidenza annunciata come energica e meno “ideologica” (così sarebbe parso opportuno convergere visto che...