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Visualizzazione dei post da settembre, 2017

Avanti, da soli

Il voto della Catalogna sta mandando in crisi un'Europa che si stava cullando nel contenimento dei populismo e nella prospettiva della diarchia stabilizzatrice Merkel-Macron. Ma è la Spagna a finire sull'orlo del precipizio di una situazione che non è mai stata gestita politicamente e che il debole Rajoy pensava di domare solo sul versante militare. E così facendo ha posto le basi per la sua fine politica e rigettato Bruxelles sulla Dunkerque da dove si stava tirando fuori dopo l'uragano Brexit. Si è votato nel Kurdistan iracheno e oltre il 90 per cento ha detto sì all'indipendenza e alla nascita della nazione curda. Ma la secessione possibile che agita di più, almeno l'Europa, è quella catalana con una sfida che ormai ha passato abbondantemente il limite della rivendicazione nell'ambito delle autonomie, anche molto ampie come quelle concesse dalla Spagna.

Il sabato del villaggio (globale) - 30 settembre 2017

Leggere per capire un po' meglio il villaggio del mondo e quello vicino a noi. Si parla di Trump e delle divisioni che provoca, delle democrazie dirette e di quelle che si spaccano, dei salari che si possono aumentare aiutando l'economia e del mondo ancora poco "open", di curdi e maoisti, ma anche di vini, futuro, cervelli di donne e  twitter. Buona lettura

Per chi suona la tassa

Tagliare le tasse, il sogno di ogni politico, ad ogni angolo delle Terra. Un sogno e anche un incubo quando il taglio non è possibile e non si riesce ad effettuarlo. Promessa e disillusione per un politico vanno di pari passo e uguali sono le possibilità che ognuna si realizzi.

Obamacare forever?

Entro lunedì prossimo il Senato deve riuscire ad abrogare l'Obamacare (Aca, Affordable Care Act) altrimenti non lo potrà più fare. E potrebbe essere la peggiore sconfitta subita finora nella non esaltante carriera presidenziale di Donald Trump.

A tiro di missile

I missili - anche nel giorno in cui Kim Jong un ha detto che l'uso degli aerei al confine "è una dichiarazione di guerra degli Usa" - ormai sono il must di questa stagione di politica internazionale, il guanto di sfida lanciato all'America di Trump (e ai suoi alleati). Prima la Corea del Nord, ora l'Iran che risponde in questo modo, esibendo la sua forza, alle intenzioni - dichiarate anche in sede Onu - di arrivare a rompere lo storico accordo sul nucleare firmato dagli Usa di Obama nel 2015.

Il sabato del villaggio (globale) - 23 settembre 2017

Leggere per capire un po' meglio il villaggio del mondo e quello vicino a noi. A cominciare dal mistero-affare-illusione bitcoin, poi la riforma fiscale di Trump, Isis, Brexit, Germania e perfino la guerra del Vietnam per finire sulla qualità dell'aria a Parigi. E sotto Parigi. Buona lettura

Harvey e Kim, Maria e Donald

  Questione di uragani, di disastri attesi, annunciati e, purtroppo, concretizzati. Washington e Pyongyang sono drammaticamente sulla rotta di collisione. A parole, per ora, senza contare le prove missilistiche  del piccolo dittatore nordcoreano e le muscolari esercitazioni  di Usa, Corea del Sud e Giappone.

Lo sparatutto

Non vuole smentire se stesso, i suoi tweet compulsivi e rivelatori della personalità. Non ce la fa proprio Donald Trump ad apparire per ciò che non è, anche se tale caratteristica è lontana in questo caso dall'essere apprezzata in nome della trasparenza. Davanti all'assemblea dell'Onu ha, come un eroe dei videogiochi "sparatutto" in prima persona, il presidente americano è sembrato uscire da un social capace di promettere una guerra totale e apocalittica

Work or not work, this is the problem

La realtà del lavoro negli States è diversa da quanto la maggior parte degli europei pensa, ma paradossalmente anche molto simile. Perché questa contraddizione? La verità che da questa parte dell'oceano emerge con fatica, o è nascosta proprio, è che metà dei lavoratori americani guadagnano poco, troppo poco o meglio in questi anni di crisi hanno perso una fetta di reddito non indifferente. Ciò altro non è che il fenomeno della progressiva riduzione e in certi casi sparizione, della classe media.

Il sabato del villaggio (globale) - 16 settembre 2017

Leggere per capire un po' meglio il villaggio del mondo e quello vicino a noi. Per capire il tramonto e le speranze del sogno americano, cosa resta dell'11 settembre, per leggere guerre e uragani, scoprire quali sono le nuove (o di altre) frontiere dell'economia, ritrovare le violenze sulle donne e fare incursioni  tra i nostri comportamenti e la realtà che ci circonda. Buona lettura

L'Italia precaria

Occupati, hurrà! Si è tornati ai livelli del 2008 e così la crisi è archiviata. E' tutto un profluvio di dichiarazioni positive ed esultanti. Ma come sempre i numeri possono dire tanto o anche tutto, l'importante è che siano completi e vanno anche interpretati uno alla luce dell'altro. Soprattutto vanno tenuti distanti, per quanto possibile, dalla polemica politica e strumentale e offerti sono alle analisi serie.

Cinismo migrante

Ormai non lo nega più nessuno, perfino il ministro dell'Interno Marco Minniti si dice angosciato dal pensiero. Ma più che un pensiero l'esistenza dei lager libici dove migliaia, decine di migliaia se non centinaia di migliaia di migranti (si parla perfino di 600 mila persone) dall'Africa sub sahariana ed equatoriale sono confinate per impedirle loro di partire verso il Nord, verso l'Europa, appunto l'esistenza di questi centri di detenzione è ormai accertato.

Il sabato del villaggio (globale) - 9 settembre 2017

Leggere per capire un po' meglio il villaggio del mondo e quello vicino a noi. Questa settimana parliamo  di guai trumpiani senza contare gli uragani, disuguaglianze e rivoluzioni fiscali il non futuro del carbone e paure del mondo. Buona lettura!

Il sabato del villaggio (globale) - 2 settembre 2017

Leggere per capire un po' meglio il villaggio del mondo e quello vicino a noi. Questa settimana parliamo  di Trump fra promesse disattese e rilanciate e il piano delle tasse da ridurre, dei dilemmi generazionali per i Dem Usa, di migranti e tifoni, di CinAfrica e giornali di ieri e di domani, delle industrie di ieri e quelle di domani, di lavoratori di ieri e quelli di domani, di Brexit e altro Buona lettura

Forum Ambrosetti, il forum ai tempi della speranza

C'è un gusto antico nel ritrovare l'appuntamento con il Forum Ambrosetti sulle rive del lago di Como a inizio settembre. IL sapore di ritrovarsi in un luogo dove non si chiacchiera, ma si discute con calma e riservatezza sui movimenti del mondo, sulle sfide globali e quelle continentali e nazionali, sui punti di crisi e su quelli di sviluppo delle economie, sulle tendenze e sui sentiment che percorrono i centri nevralgici del pianeta.