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Cinismo migrante


Ormai non lo nega più nessuno, perfino il ministro dell'Interno Marco Minniti si dice angosciato dal pensiero. Ma più che un pensiero l'esistenza dei lager libici dove migliaia, decine di migliaia se non centinaia di migliaia di migranti (si parla perfino di 600 mila persone) dall'Africa sub sahariana ed equatoriale sono confinate per impedirle loro di partire verso il Nord, verso l'Europa, appunto l'esistenza di questi centri di detenzione è ormai accertato.
Ai massimi livelli, l'Onu dopo la denuncia di Medici senza frontiere chiede un intervento urgente e vorrebbe mobilitarsi se i Paesi interessati mettessero a disposizione delle Nazioni Unite i mezzi e gli uomini necessari. Cosa che si guardano bene dal fare, concedendo così alla destra internazionale il motivo per mettere la stessa organizzazione del Palazzo di vetro sul banco degli accusati e degli ipocriti.
La realtà è comunque sotto gli occhi di tutti e il ruolo ambiguo e criminale della Libia, delle sue milizie e dei suoi governi fantasma o fantoccio, a seconda che li si guardi da Occidente o da Oriente, è palese, ormai ricostruita da decine di reportage. E la replica è poco convincente e tradisce l'imbarazzo dei Paesi europei e dell'Italia in particolare: si gioca sul fatto che non vi sarebbero o vi sarebbero molti meno morti sui barconi, ma si dimentica di dire che come tanti dei primi avvenivano lontano dagli occhi dell'opinione pubblica, così ora i lager libici sono un fenomeno  distante, per lo più nascosto, appena accennato dai telegiornali. Ma nessuno dei governi occidentali è in grado di dire, con dati e cifre precisi, se i morti - nei centri di detenzione, la maggior parte dei quali sconosciuti e segreti a tutti, e soprattutto nel deserto, respinti, trasportati o rinchiusi vicino alle frontiere meridionali - sono di meno o di più: in quei lager si muore, si soffre in maniera indicibile, si è vittime di stupri e violenze che nessuno sa/vuole immaginare.

Le rotte e i centri di detenzione (tratto da L'Espresso)
Per restare all'Italia, la dottrina Minniti sembra per ora aver sopito gli animi aizzati di una parte minoritaria della popolazione: lontano dagli occhi, lontano dal cuore. Ma sarà solo una tregua. Che costa e molto, un giorno si dovrsanno fare un po' i conti con quanto è stato pagato in Libia alle milzie che prima trafficavano in migranti e ora si sono riconvertire a guardie dei migranti (per non farli patire) con la foglia di fico della guardia costiera che spesso è integrata nelle stesse brigate delle milizie.


Il problema presto, con buona pace dei soliti illusi italiani, si ripresenterà: perché le rotte passeranno altrove, in altri punti della Libia (non si potranno sempre mandare i nostri 007 a inseguire tutti i trafficanti, magari quelli vicini all'Isis), della Tunisia, del Marocco, dall'Algeria ci saranno le brigate che faranno il doppio gioco e i doppi affari, scoppieranno le dispute con i pagamenti occulti e le strategie che talvolta s'incastreranno male nel gioco delle alleanze sul delicato scacchiere. Dove, oltre tutto, in nome del petrolio e degli affari  monopolio dell'Eni, Francia e Gran Bretagna si muovono non proprio in coincidenza con le mosse degli agenti italiani. Qualche incidente, prima o poi, accadrà, i flussi riprenderanno, il razzismo di destra e sinistra riprenderà vigore. Gli austriaci e gli svizzeri rafforzeranno i controlli alla frontiera, la Francia chiuderà ancora di più il confine a Ventimiglia.
Esemplare l'intervento di Emma Bonino ha messo sull'avviso di chi potrebbe dire "non sapevamo", e ha detto chiaro e tondo che il modello Minniti ci si ritorcerà contro quando dovremo finanziare (con i cosiddetti falsi aiuti ai municipi!) anche altre milizie oltre a quella di Sabratha, quella di zio Dabbashi o la Brigata 48, e le forniture di armi e munizioni magari un giorno saranno usate contro i nostri agenti.
E quel giorno sarà bene pensare a una commissione d'inchiesta e a una incriminazione per complicità in crimini contro l'umanità per chi oggi gestisce questa "soluzione" e per chi ha fatto lo stesso attraverso gli accordi con Gheddafi nel 2008 . Senza che venga invocata la solita Ragione di Stato che in Italia ha coperto sempre i peggiori esercizi di potere e le trame più vergognose.

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