L'ha detto. Alla fine l'ha detto e il discorso s'inquadra nello scenario fosco del post coronavirus. Ammesso che vi sia un post. Si parla di lavoro, lavoratori e aziende. Prima di svelare chi e cosa ha detto, occorre una premessa, dura. L'Italia stima, secondo alcuni calcoli per forza parziali, che nelle prossime settimane potrebbero rimanere a casa , nella migliore delle ipotesi, fra i 100 mila e i 300 mila lavoratori, in maggioranza nelle diverse tipologie di occupati a tempo determinato . Ma non solo. Il numero, in caso di prolungamento della fase acuta della malattia e della conseguente mancata ripresa in tempi brevi, potrebbe addirittura lievitare fino a 500 mila persone. Con il riavvio, poi, una parte potrebbe rientrare, riprendere, ma nel frattempo tutte le relative famiglie di questi ultimi dovranno pur mangiare. E poi, quante delle aziende in cui lavoravano, sopravviveranno? Quante dovranno arrendersi al fallimento.