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Visualizzazione dei post da maggio, 2018

Sprofondo Italiano

Uno dei problemi sarà far capire alle fascio-destre italiane che a Mattarella si può dire di no, anche minacciarlo di impeachment, che si può promettere di ribaltare i tavoli a Bruxelles pretendendo di cambiare le regole,ma un’altra cosa è pretendere che chi macina denaro, chi specula sul debito italiano, chi si arricchisce sul sangue di un Paese smetta.

Bambini perduti

Un numero a volte può essere più drammatico di un concetto, feroce addirittura. Il numero sinistro stavolta è questo: 1475. Cosa significa? Semplice nella sua spaventosa dimensione: è il numero di bambini che hanno passato da soli, nel 2017, la frontiera fra Messico e Stati Uniti, bimbi presi in carico da cosiddetti sponsor e ora spariti. Scomparsi, letteralmente.

Populismi Show

Esce Conte, entra Cottarelli. Escono le utopie nazional-pauperiste, entra il realismo cinico dell'eurocapitalismo a trazione alemanna e centro-nord europea. Esce l'Italia. Si congeda dal consesso continentale e si prepara forse al declino decisivo e incolmabile in tempi in cui la politica si misura anche in nanosecondi.

Il sabato del villaggio (globale) - 26 maggio 2018

TumPost May 22, 2018

T.U.M.  POST CONFUSIONE SOTTO IL CIELO ITALIANO Alla fine il nome del premier del  governo 5Stelle-Lega è uscito, anzi confermato: Giuseppe Conte , giurista, cattedra di diritto privato a Firenze e alla Luiss, esperto in materie di diritto amministrativo. Il problema: nonostante le spiegazioni di Di Maio ("era nella squadra dei ministri che abbiamo presentato prima del voto, quindi è stato eletto anche lui da 11 milioni di italiani") sono pura propaganda. E l'irritazione al Quirinale è forte: sia per il forte "suggerimento" al presidente della Repubblica che per la figura del "terzo", uomo senza truppe e chiamato a eseguire il contratto firmato dai due leader, un mero esecutore quando invece la costituzione, art. 95, delinea bene l'autonomia del premier. La vicenda del governo, che sembrava in dirittura, s'ingarbuglia: Mattarella potrebbe ritardare, frenare, addirittura respingere il suggerimento e dara l'incarico a uno dei due leade

La Cina è vicina. Anche troppo a Trump

Tutto da rifare, ci siamo sbagliati, il quadro cambia improvvisamente. E il caos aumenta. La chiave di tutto è la svolta sui dazi da opporre alle merci cinesi, arma che il presidente americano - per una dimensione di circa 150 mld di dollari - ha puntato al fine di ridurre il deficit commerciale con il Paese comunista. Tutto da rifare, infatti, perché la svolta si è compiuta: la Casa Bianca, e il segretario al Tesoro Steven Mnuchin l'ha confermato implicitamente, parlando di trattative commerciali che stanno andando nel senso di porre fine alla guerra commerciale. Ma la scelta rischia di tradursi in un segnale di estrema debolezza del presidente americano in particolare verso i suoi elettori e la contropartita dei 200 mld di maggiori importazioni entro il 2020 - tesi espressa dai funzionari americani ma smentiti duelli cinesi - appare come un tentativo di alzare una cortina fumogena sul ripensamento di Washington. Non solo, la nuova posizione mette in condizione i negoziatori

Il sabato del villaggio (globale) - 19 maggio 2018

Flat Detax

Signori, benvenuti alla lotteria nazionale che ha una particolarità: fa vincere tutti, e i premi non sono di poco conto. Alla fine si potrebbe risparmiare in tasse anche più del 50%.

TumPost May 15, 2018

TumPost   Diary MEDIO ORIENTE. L'ambasciata a Gerusalemme è inaugurata fra i tripudio israeliano e quello americano di parte trumpiana. Ma la svolta del presidente - che ha chiarito di considerare la città come capitale dello Stato d'Israele dimenticando così le altre religioni che considerano Gerusalemme allo stesso livello - è stata oscurata dall'anticipo della Nakba , la giornata della catastrofe (oggi) cui Hamas si richiama per spingere le masse palestinesi verso i territori occupati e quindi verso le barriere. Il risultato è stata una delle peggiori stragi patite dai palestinesi , 55 morti, quasi 3 mila feriti, una tragedia che ha portato il mondo islamico a insorgere Giordania, Kuwait, Egitto), dalla Lega Araba in questi anni silente sulla questione palestinese, fino alla Turchia  e al Sud Africa che ha richiamato gli ambasciatori in America e in Israele. Hamas sfrutta in modo cinico la situazione, ma i cecchini che sparano a freddo su manifestanti inermi - compresi

TumPost Diary, May 14, 2018

TumPost   Diary Buongiorno Italia, ecco il punto per oggi MEDIO ORIENTE.  Se c'è un giorno cruciale, questo potrebbe essere proprio il 14 maggio. Ed essere ricordato sui libri di storia. Come, non si può dirlo. Il 14 è il giorno in cui gli Usa spostano la loro ambasciata in Israele a Gerusalemme.

TumPost Diary May 13, 2018

TumPost   Diary PARIGI. Il terrorismo colpisce ancora l'Europa. E ancora una volta la Francia e Parigi. UN terrorista islamico ha colpito cinque passant i, uccidendone uno e ferendone altri quattro prima di essere abbattuto dalla polizia. L'attacco è avvenuto nel cuore della capitale, nei pressi dell'Opera. L'episodio riporta in alto l'allarme in Europa in particolare nei Paesi in prima linea nella guerra contro il sedicente Califfato. Ma riapre la discussione sulle misure di sicurezza nelle città, la prevenzione - e su questo i servizi segreti francesi hanno mostrato più volte falle o trascuratezze -, sul ruolo dei giovani  di origine araba o comunque di fede islamica nati in Occidente, sui migranti, sul ritorno del foreign fighters. E sulla nostra libertà in tempi di terrorismi fai-da-te. USA. In America la Casa Bianca rifiuta di scusarsi con il senatore repubblicano John McCain per le frasi offensive, legate alla sua malattia, pronunciate da un'assistent

Il sabato del villaggio (globale) - 12 maggio 2018

TumPost Diary - May, 12 2018

TumPost Diary

TumPost Diary May 11, 2018

THE ITALIAN JOB L'Italia si appresta ad avere il primo governo populista in Europa. L'allarme sale di ora in ora a Bruxelles. Un potente come Prodi si dice preoccupato  e il Professore è molto ascoltato in sede europea. Ma non è detto che il governo M5S-Lega nasca: ci vuole un premier condiviso, una condivisione di massima su un bel po' di punti - ma saranno accantonati quelli spinosi (e urgenti) -  e nomi forti, competenti e autorevoli come ministri. Partita complicata. E ancora di più lo è con Berlusconi dietro le quinte, preoccupato di avere ministri amici e tutele di interessi  inalterate. dall'altro Renzi che, con l'Esecutivo, vede allontanarsi la pericolosa prospettiva di elezioni e comincia ad assaporare il sogno di una risalita dall'opposizione. Fantasmi THE AMERICAN JOB Trump con la moglie Melania va alla base di Andrew s per accogliere tre cittadini americani di origine coreana imprigionati nella Corea del Nord da anni e accusati di essere spie.

L'uomo del banco dei pegni - The pawn shop man

Potrebbe essere una spiegazione: i beni di famiglia, i gioielli sono finiti al banco dei pegni, un banco per ricchi, ricchissimi, come Donald Trump.

Iran, ma i mercati e le economie sono contente?

Aver stracciato l'accordo sul nucleare con l'Iran, farà bene ai mercati e alle economie globali? I dubbi sono tanti forse troppi e pesano soprattutto sulla presidenza che ha sempre assicurato di lavorare per l'industria americana.

Alea iacta est

Via dall'accordo del 2015, via dal JCPOA siglato con l'Iran da Stati Uniti , Russia, Cina, Germania, Francia, Gran Bretagna e dalla Unione Europea, via dal sogno di fermare la proliferazione atomica in quell'angolo di Medio Oriente (perché, un po' più in là, anche se mai confermato, in Israele le armi nucleari ci sono). Trump ha tratto il dado, alea iacta est.

Il sabato del villaggio (globale) - 5 maggio 2018

California dreaming's cars

La California va alla guerra con Trump. E ci va salendo in auto. Un'auto pulita. Quella che vuole rispettare gli standard sulle emissioni come voluto all'epoca di Obama, standard che ora l'amministrazione vorrebbe cambiare in quanto giudicati dall'Epa - l 'agenzia per la protezione ambientale -  l' "troppo rigidi e vincolanti" per le aziende automobilistiche. Così il procuratore  generale della California Xavier Becerra  sta lanciando una causa contro il governo federale. W altroi sedici Stati più il distretto di Columbia si sono schierati con la California e sono pronti  afare lo stesso. Questa che si annuncia come una delle contrapposizioni più forti tra potere federale del presidente e gli Stati vuole contrastare la volontà dell'Epa di riscrivere i limiti sulle emissioni di biossido di carbonio. Becerra ha negato di voler scatenare una guerra contro Trump, ma ha detto che la posta è troppo alta "per le nostre famiglie, la nostra salute