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TumPost Diary - May, 12 2018

TumPost Diary


Americans First


America, prima. Sempre per Donald Trump. Che ora scopre un altro fronte per dare una mano ai suoi concittadini senza badare al resto del mondo. Americans First, dunque. Il nuovo versante delle battaglie presidenziali è quello dei farmaci. Quelli prodotti negli Usa, secondo la Casa Bianca, vengono venduti a prezzi troppo bassi negli altri Paesi, per colpa - naturalmente - delle autorità di quesi Paesi. Ergo, il resto del mondo per Trump, deve acquistare i medicinali al prezzo americano così da non costringere le aziende farmaceutiche a penalizzare, con i loro prezzi sul terreno "amico", proprio gli americani. Il resto del mondo, i malati e in particolare quelli di malattie gravi e rare che hanno bisogno di prodotti particolari, ricercati, preziosi, possono arrangiarsi. E' il Trump-pensiero, bellezza! Anzi il suo piano American Patients First, ovvero tagliare i prezzi dei farmaci facendoli pagare all'estero.

Infamie

Mondo  politico Usa allibito per quanto detto in un meeting dello staff presidenziale, da una referente della comunicazione, Kelly Sadler, rispetto all’invito del senatore Rep John McCain ai suoi colleghi senatori affinché si oppongano alla nomina di Gina Hadler a capo della Cia, visti i suoi trascorsi coinvolgimenti sull’uso della tortura negli interrogatori. Sadler come commento ha detto che “tanto McCain sta morendo lo stesso” riferendosi al tumore al cervello che sta portando l’anziano senatore allo stadio terminale.
Le mosse

Intanto la strada della pacificazione tra le Coree avanza veloce. Rilasciati tre coreani americani, fissato il vertice del 12 giugno a Singapore, Trump va a cercare di notte con moglie mano nella mano, parte della sua dotazione di consensi che si è via via smarrita per strada, accogliendo  i tre alla base militare di Andrews.

Germania
Stavolta Trump ha esagerato. Parola di Angela Merkel. I dazi, lo strappo sull’accordo di Parigi, adesso l’ Iran, “se ognuno fa da se- avrebbe detto la cancelliera- Allora è finita “ . Così Berlino si conferma sempre pronta al dialogo transatlantico ma altrettanto sarà pronta a litigare con Washington. Nel frattempo, sul capitolo iraniano, la Germania insieme agli altri partner europei e la Ue stessa, firmatari del Jcpoa, sta stringendo con Russia e Cina per confermare il trattato isolando gli Usa e cercando di bloccare la reazione di Teheran che si dice pronto a tornare all’arricchimento dell’uranio. Bisognerà vedere cosa ne pensa e cosa farà Netanyahu un altro che fa da se e ormai sempre più braccio armato di Trump nella regione.


Italians

Più vicino oppure no. Anche dopo le euforie delle prime ore, Lega e Cinquestelle si stanno rendendo conto, attorno a un tavolo, quanto sia difficile trovare un accordo fra forze che si considerano entrambe conosciutissima. Si sono impantanati sul premier terzo, la voglia di ciascuno di mettere piede nella sede più importante, con tutta probabilità vi sono ostacoli notevoli non tanto su Flat tax,  reddito di cittadinanza, quanto piuttosto su Mezzogiorno e costi, i finanziamenti solidali ma soprattutto su eventuali leggi  (conflitto d'interesse, riforme della prescrizione etc.) che possano mettere in difficoltà Berlusconi.L' obbiettivo, lo va ripetendo Di Maio fin dai primi giorni, di una politica che non cambia mai, anzi peggiora, è però mettere a segno in particolare provvedimenti che al Cav. non possono piacere. Quelli attesi da buona parte della base che, se sentisse odor di bruciato, potrebbe facilmente stoppare l'accordo.

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  Photo by  Abhinav Bhardwaj  on  Unsplash Rieccomi… felice di rivedervi. Grazie per aver letto Umberto’s Substack! Iscriviti gratuitamente per ricevere nuovi post e supportare il mio lavoro. Iscritto Dove eravamo rimasti? (Per usare una famosa frase conseguente a un enorme errore giudiziario consumato in Italia negli anni 80). Eravamo rimasti alla rielezione di Donald Trump alla Casa Bianca, E alle previsioni sui ciò che sarebbe succo. Ebbene, abbiamo sbagliato tutti. Sbagliato a pensare che sarebbe stata una presidenza simile al Trump 1, magari temperata dalla esperienza e dall’età del soggetto. Sbagliato a pensare che, grazie al suffragio pesante conseguito, sarebbe stata un’America più salda, un po’ più chiusa in se stessa, impegnata a ripartire dai suoi valori, più conservatrice anche rispetto alle ere Bush e perfino Reagan- Sbagliato a pensare che, con una presidenza annunciata come energica e meno “ideologica” (così sarebbe parso opportuno convergere visto che...