Passa ai contenuti principali

La Cina è vicina. Anche troppo a Trump


Tutto da rifare, ci siamo sbagliati, il quadro cambia improvvisamente. E il caos aumenta. La chiave di tutto è la svolta sui dazi da opporre alle merci cinesi, arma che il presidente americano - per una dimensione di circa 150 mld di dollari - ha puntato al fine di ridurre il deficit commerciale con il Paese comunista.
Tutto da rifare, infatti, perché la svolta si è compiuta: la Casa Bianca, e il segretario al Tesoro Steven Mnuchin l'ha confermato implicitamente, parlando di trattative commerciali che stanno andando nel senso di porre fine alla guerra commerciale.
Ma la scelta rischia di tradursi in un segnale di estrema debolezza del presidente americano in particolare verso i suoi elettori e la contropartita dei 200 mld di maggiori importazioni entro il 2020 - tesi espressa dai funzionari americani ma smentiti duelli cinesi - appare come un tentativo di alzare una cortina fumogena sul ripensamento di Washington. Non solo, la nuova posizione mette in condizione i negoziatori Usa di ritrovarsi impantanati in una trattativa infinita, come del resto è accaduto ai predecessori di Trump.
I negoziati vanno avanti dunque - fra le ipotesi sul tappeto  l'incremento di acquisti di prodotti agricoli da parte della Cina  per 35-45 per cento quest'anno e un analogo incremento nell'acquisto di energia in tre-cinque anni - e alcuni analisti - il New York Times soprattutto - vedono nella nuova posizione  le conseguenze  del caso ZTE, l'azienda statale cinese che importa  una grande quantità di semiconduttori da Qualcomm, il produttore di chip di San Diego. Un elemento questo che, anche in virtù delle guerra di Trump alla strategia di acquisizione di competenze messa in atto da Pechino, potrebbe essersi rivelato decisivo nel nuovo corso. Sul caso ZTE è intervenuto anche il presidente Xi Jimping il quale aveva usato i suoi buoni uffici con Trump per bloccare le sanzioni all'azienda, sospettata di aver aiutato Corea del Nord e Iran.

Fra gli altri elementi che una nuova apertura sui dazi provocherebbe, vi sono anche le questioni della protezione e le relative violazioni della proprietà intellettuale . Quindi giusto forzare Pechino ad aprirsi maggiormente alle merci Usa, ma va risolto prima -dicono in molti - il caso di trasferimenti forzati di tecnologia, il cyberfurto e la difesa delle innovazioni a stelle e strisce.
(dal New York Times) In a statement Sunday, Robert Lighthizer, the United States trade representative who led an investigation last year into China’s infringement of American intellectual property, said that the United States had agreed on a framework to address the serious issues his investigation had identified.
“Getting China to open its market to more U.S. exports is significant, but the far more important issues revolve around forced technology transfers, cyber theft and the protection of our innovation,” he said. He added that the United States would use “all of its legal tools to protect our technology.” 

Links

http://theumbertomontinpost.blogspot.it/2018/03/trump-luomo-che-vuole-male-agli.html

http://theumbertomontinpost.blogspot.it/2018/03/a-la-guerre-comme-la-guerre.html




Commenti

Post popolari in questo blog

Il Sabato Del Villaggio Globale - 3 giugno 2023

  🌍Clima & Ambiente🌴 👉  INC2 Parigi. La guerra della plastica.  UN lays out blueprint to reduce plastic waste 80% by 2040 | Reuters Plastic recycling in focus as treaty talks get underway in Paris | Reuters Paris to ban single-use plastic at 2024 Games | Reuters 👉 Energie rinnovabili .  The world is finally spending more on solar than oil production | MIT Technology Review 👉 Acciaio verde.   How green steel made with electricity could clean up a dirty industry | MIT Technology Review

Il Sabato Del Villaggio Globale - 5 giugno 2021

  In Bielorussia la democrazia ha il volto di donna - VoxEurop Front Page Il mondo ha finito le scorte  Global Shortages During Coronavirus Reveal Failings of Just in Time Manufacturing - The New York Times Economy & Pandemic  Cosa manca al super budget di Biden: la forte espansione della crescita  Here's One Thing Missing from President Biden's Budget: Booming Growth - The New York Times Il futuro dell'ufficio? Ibrido. Forse  How Employers Can Build a Successful Hybrid Workplace Il lavoro da casa resterà  Working from home is here to stay, reports NBER | World Economic Forum Come risolvere il paradosso disoccupati e posti di lavoro scoperti  7 chief economists: how to solve the labour market paradox | World Economic Forum Pandemic & Pandemic I primi giorni della pandemia nelle mail di Fauci  Tony Fauci’s emails from April 2020 released under FOIA - Washington Post Se la fuga del virus dal laboratorio cinese fosse vera, si prepara un terremoto politico If the Wuhan

Il Sabato Del Villaggio Globale - 10 giugno 2023

  💣Guerra & dintorni 👉   Senza limiti. La distruzione parziale o meno, della diga di Kakhovka con il suo strascico di morti, devastazione e crimine anche ambientale, segna l'ennesimo salto di qualità, in negativo, nella disgraziata guerra d'invasione scatenata dalla Russia contro l'Ucraina. Una riprova, seppure ve ne fosse bisogno, che Putin pare intenzionato a non fermarsi davanti a nulla soprattutto ora che, lo si avverte anche da quest'ultimo evento, è messo all'angolo dalle sconfitte, dall'isolamento internazionale - dal mondo che conta comunque, perché sul piano numerico fra Cina, India, in parte Brasile che fanno la parte del leone, metà della popolazione terrestre è arruolata dai governi al suo fianco - e dalle montanti critiche nonché attacchi partigiani al proprio interno.