TumPost Diary Italia, governo fiducioso. Centosettantuno voti al Senato, il governo giallo-vede di Conte può iniziare la sua navigazione. La rotta tracciata in un discorso record del premier, oltre un'ora, è piuttosto vaga, superficiale e scontata, quasi una lettura pedissequa di un contratto senza arte ne parte, ricco solo di enunciazioni e sogni a occhi aperti. L'impressione generale è stata comunque quella di un professore che si trova fuori posto, in un ruolo non suo, con un linguaggio non suo, costretto a prendere ordini dai suoi due vice. Le novità: un governo filo russo, quasi imbarazzante nel bacio della pantofola a Putin. Fossimo l'Alleanza Atlantica staremmo attenti a condividere i segreti e le politiche Nato con Roma. Peccato che il "salto del fosso" sia stato infarcito dalla solita doppiezza italiana e, visto la virata pro Mosca, non ne abbia approfittato per rimettere in discussione la appartenenza alla Nato e la condivisione delle sue strategie.