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Visualizzazione dei post da luglio, 2015

Tu chiamali, se vuoi, tagli

Due miliardi e 300 milioni quest'anno, altrettanti l'anno prossimo. Non li vogliono chiamare tagli ma si preferisce l'ipocrisia della "razionalizzazione". Fatto sta che dopo l'intervista a Repubblica del nuovo commissario alla spending review Yoram Gultgeld in cui annunciava l'intenzione di risparmiare 10 miliardi,

Grexit secrets

Volete sapere i retroscena delle trattative infinite con Merkel & C e i piani di Atene nel caso di Grexit? Li ha raccontati l'ex ministro Yanis Varoufakis al Financial Times. Eccoli E' molto illuminante per capire come procede l'Europa, i rapporti tra i Paesi, il ruolo dela Bce e degli organismi internazionali.

Il gioco dei tagli e delle tasse

Ricomincia il gioco dei tagli delle tasse che non sono tali. Oppure se lo sono, vengono "compensati" dai governi - tecnici o finti progressisti - con tagli (questi sì reali) alle prestazioni in campo sanitario e sociale. Che si aggiungono

I razzisti sono sempre gli altri

Il 14 novembre del 1960 Ruby Bridges entro a sei anni nella sua scuola di New Orleans scortata dai marshall federali, Fu la prima bimba afroamericana a entrare, tra gli insulti e i ritiri, in u an scuola solo per bianchi.

Il tax game

Via la tassa sulla casa dal 2016, parola di Matteo Renzi. Dirlo si fa presto (Berlusconi docet), il realizzarlo è un'altra cosa . Il governo e il premier in prima persona contano su un alleggerimento delle condizioni poste da Bruxelles di fronte alla riforma costituzionale, a quella del lavoro e a quella della scuola. Ma come hanno fatto

Matteo il fenomeno

Era un po' in ribasso, per colpa della solita minoranza dem, del voto regionale e soprattutto del profilo etereo assunto nella gestione della crisi greca. Però il premier Matteo Renzi se fatica a far politica all'estero e a ottenere risultati in Italia, è uno che sa sempre il fatto suo (indipendentemente che sia giusta o sbagliata l'analisi e ancora di più la terapia),

Canea

Caldo, caldissimo, anzi bollente. Il clima certo, quello atmosferico. Ma anche quello che sta salendo, ben oltre i livelli di guardia, in alcune periferie e in alcuni paesi del Nord Est, verso gli immigrati. Anzi, per essere più precisi verso i profughi. Una protesta tutt'altro che spontanea.

Troppo tardi

Mentre Tsipras cerca i voti per far passare il pacchetto di sacrifici in cambio di aiuti sottoscritto nella drammatica trattativa di domenica, proprio fra i creditori cominciano i dubbi. Anzi vengono alla luce perché anche questa terza tranche di sostentamento alla Grecia in coma l'hanno sempre saputo tutti che non sarebbe stata sufficiente. Così adesso bel bello e lemme lemme, il Fondo monetario - anche per trarsi d'impaccio e non dover entrare un'altra volta in una partita spinosa...,

Eroi, traditori e ingenui

Più passano le ore e in attesa delle reazioni della piazza e dei dissidenti del proprio partito e più Alexis Tsipras passa da traditore, ad eroe, a salvatore della dignità greca per ripiombare negli inferi degli sconfitti e umiliati. Magari ridotto come punching ball, o crocifissi o ancora sottoposti a waterboarding mentale (queste sono state tutte dichiarazioni di funzionari europei e riferiti alla situazione in cui si è trovato  il premier ellenico). Al di là del fatto che possa aver "contenuto"

La lezione

Più passano le ore, e il dettaglio dell'accordo di Bruxelles per "salvare" la Grecia non è ancora noto dei particolari, e più appare la disfatta di Tsipras . La sola sua "vittoria" è stata quella di aver dato - forse - un po' di ossigeno momentaneo al suo Paese,

Lo scalpo

Accordo nella notte, annuncia Bruxelles. Tsipras si trova con un accordo ben peggiore di quello già bocciato al referendum. Lui sa già che per farlo passare dovrà contare sull'opposizione e ciò significa che per lui è finita, nonostante tenti di venderlo con una ristrutturazione del debito che vede solo lui, con i soldi per la crescita

Waterboarding mentale

Piccoli leader e per di più incapaci. E fosse solo questo. Mai nella sua storia l'Europa è stata così vicina alla rottura, alla sua separazione fra "buoni" e cattivi", a seconda della prospettiva, è ovvio. Mai è  mancata come oggi ogni prospettiva comune, cosa del resto ben più che sospettata in questi anni di austerità cieca - ma al servizio di un solo Stato, il più forte economicamente -, mai sono stati così forte l'individualismo, il cinismo, la mancanza di solidarietà

Con la pistola alla nuca

Accordo o no? Forse. Ma certo la Grecia e Tsipras in particolare non potrà dire di aver potuto decidere con libertà sulle sorti del suo popolo. Date un'occhiata a questo pezzo su Repubblica in cui un funzionario spiega retroscena di come l'Europa dei "falchi" (ma esistono veramente le colombe a Bruxelles, quelle "colombe" che in anni di lento strangolamento di Atene non hanno mai neppure alzato un dito, "colombe" di destra - ovvio - ma anche della socialdemocrazia) voleva ridurre i greci al livello di "schiavi" dell'Unione.

Due pesi e due misure

Atene chiede 30 miliardi per i prossimi tre anni per poter ripartire e la trattativa sembra impantanarsi. Ma la Ue nei mesi scorsi ha garantito un pacchetto di 11 miliardi all'Ucraina, nell'ambito di un piano di sostegno, per evitare la bancarotta del Paese dell'Est,

La verità fa male

L'Italia resta esposta notevolmente agli sviluppi negativi delle crisi greca. Parola del Fondo monetario internazionale (Fmi) rapporto annuale pubblicato oggi, a due giorni dalla vittoria del no ellenico. Una doccia gelata sulle rassicurazioni del governo, sulla corsa a dire che "comunque noi non siamo coinvolti, non siamo più il malato d'Europa". L'Fmi  conferma nel suo

Il declino dell'ex sinistra

Stanno soffrendo, soffriranno ancora ma hanno avuto il coraggio di dire di no. Con orgoglio e dignità. Orgoglio e dignità che i greci oppongono all'ennesima offesa che arriva ancora dall'Europa schiaffeggiata: il presidente  socialista e tedesco del Parlamento Ue Martin Schultz dopo avere di fatto fatto campagna per il sì, ha proposto "aiuti umanitari" per i greci,

La solidarietà europea

"Gli europei hanno pagato per salvare i greci e questi ancora si lamentano". Il refrain di populisti e destre varie è questo. Ma qual è la realtà del bail out con il quale la Troika ha "dato una mano" ad Atene? La risposta in questo pezzo de The Guardian , non certo un foglio leninista. Interessante per capire cosa intendono alcuni Paesi per Europa, solidarietà e quanto sono lontani dal vero sogno europeo che fu di Altiero Spinelli e molti altri

Il vincitore lascia... e ritorna

Altro che stare sulle scatole ai "falchi" di Bruxelles, altro che dilettante della politica: Yanis Varoufakis ha piazzato un colpo che i suo avversari non si aspettavano. Se ne va, ma da vincitore. Ufficialmente per fare una mano a un possibile negoziato, in realtà per mettere ancora più in imbarazzo e difficoltà i suoi nemici (anche interni),

Grexit, Eurexit. Che fare?

Tsipras ha vinto, la Grecia un po' meno, l'Europa ha perso, l'Italia... non pervenuta.  Il socialista Schultz parla di "aiuti umanitari" e ciò la dice lunga sulla volontà di aiutare Atene ma anche di salvare l'Europa, ma anche sul livello di comprensione che le oligarchie di Bruxelles hanno della situazione del Vecchio Continente

La socialdemocrazia è...

Cosa resta della socialdemocrazia in Europa, in gran parte all'opposizione se si escludono (per ora) Francia e Italia fra i Paesi maggiori? Resta poco, resta l'unica prospettiva di grandi coalizioni per cogestire una crisi che è guidata solo dalle parole del liberismo e non più da quelle del socialismo o comunque capaci di proporre un modello diverso di sviluppo e crescita laddove proprio le teorie tardo reaganiane e post thatcheriane hanno mostrato i loro limiti, segnando il fallimento in particolare laddove sono state imposte. Basta pensare a cosa è stato capace di dire il presidente del parlamento europeo  Martin Schultz sul caso Grecia . Curzio Maltese ben riassume cosa è oggi la socialdemocrazia europea  e che fine hanno fatto le proposte di un passato neppure lontano. Oggi la parola socialdemocrazia la pronunciano in pochi, fa ancora un cattivo effetto dopo che per anni sembrava il mantra delle sinistre europee. Non è che ora se ne vergognano? E così tornano in men

Ah l'Europa! Ah l'Italia!

Difficile pensare che da lunedì 6 luglio 2015 tutto rimanga come prima: non sarà così la Grecia, che si ritroverà con i problemi e le povertà indotte come prima, non sarà così l'Europa che si riunirà con leader (nella foto il presidente del parlamento europeo  Martin Schultz ) ma non statisti, il suo sogno di solidarietà e unione sempre più infranto, con le sue incapacità di gestire crisi profonde e di dialogare con i suoi cittadini. Non sarà così l'Italia che scoprirà il suo primo ministro ormai prono davanti alla Merkel e agli altri Stati come Berlusconi lo fu con Bush, con le sue rassicurazioni sempre meno credibili, con i suoi richiami vacui a una crescita e a un lavoro che ancora non ci sono, con le sue "riforme" che sono piuttosto "controriforme" dettate da lobby e concepite da burocrazie sempre più incomprensibili, davanti a un Paese che vorrebbe vivere di privilegi, raccomandazioni, bilanci nazionali e locali presi dagli anni della allegra Dc e de

I giovani di ieri e quelli di oggi

Guardare la"Storia siamo noi"  sul secolo dei giovani, i figli del boom e sentirsi parte di tutto questo. Ricordare l'era felice della spensieratezza, del mondo uscito dalla guerra e voglioso di crescere libero e potente, delle opportunità offerte a piene mani e - dopo le lotte - senza discriminazioni. E interrogarsi sul perché qualcuno ha deciso che quel mondo andava "terminato", forse per la volontà di controllare tutto e tutti con l'arma finale più insidiosa: la precarietà, la crisi, l'egoismo, lo scambio denaro-merce, denaro-denaro.

Alex, il nuovo mito (che non fa più male)

E ora tutti a riscoprire, a vent'anni dalla morte, Alex Langer, Cattolico d'accordo, ma anche e soprattutto ambientalista, pacifista, anima vivace e innovativa di una sinistra perduta e volutamente dimenticata, libertaria, molto libertaria, troppo per questa Italia.

Le ali (tarpate) della libertà

L'attacco alla libertà di stampa e di critica,  contro i politici e contro gli oscurantismi, non trova sulla sua strada solo i mitra dell'Isis. Nelle democrazie cosiddette liberali è più semplice: magari s'invoca il profitto, i costi, ma alla fine il, risultato è lo stesso: le voci libere e in particolare quelle irriverenti e critiche finiscono per essere silenziate.

Le cose non dette

Sulla Grecia se ne dicono tante, troppe. Ma poche volte le cose giuste. Soprattutto se vengono tenute segrete e riservate. Per esempio sulle conseguenze del default  ma anche sulle vere intenzioni dei creditori  e sulla realtà di indigenza e povertà del Paese già oggi.

Giornalismo e dintorni

La carta è destinata a sparire o le webnews si rassegneranno alla convivenza? Difficile dare una risposta. Certo è che serviranno comunque i giornalisti. Bravi, competenti e soprattutto indipendenti, mai accondiscendenti. Ma per capire la crisi di oggi e sapere cosa fare domani è illuminante questo parere di un giornalista vero e serio:  Gianni Mura Sentite un po' cosa dice Occuparsi molto più di vite vere andando in giro e raccontandole E per i lombardi,

Il ricatto

Tsipras in un discorso drammatico ha detto che i Paesi e le istituzioni internazionali creditori  stanno "ricattando" la Grecia. Niente di più vero e la sostanza di ciò che l'Europa ha sbagliato e sta dimenticando è negli interventi che ogni giorno economisti ed esperti di diverso orientamento rendono pubblici. Esemplare Mariana Mazzucato  oppure Joseph Stiglitz, Thomas Piketty o Paul Krugman  . Eppure da Berlino in su vogliono andare al braccio di ferro con Atene, del resto è in gioco molto più che il destino di un Paese che rappresenta il 2% del Pil della intera zona Ue. E' in gioco il futuro di una politica economica che sta affondando il Vecchio Continente, vincolarlo all'irrilevanza ma soprattutto ne sta mangiando i principi e i valori fondanti.

Bel paese bella gente

L'Europa rischia il tracollo politico e finanziario, il terrorismo torna a farsi vicino, l'occupazione non cresce, le tasse non calano, la burocrazia vince sul 730 "fai da te", non si semplifica niente, siamo in ritardo su tutto,i giovani scappano all'estero e chi resta è depresso... e in Italia si parla di De Luca che si è fatto eleggere nonostante la condanna, Berlusconi accusato (ancora) di aver manipolato la giustizia è del caldo record in arrivo! Che tristezza