L'attacco alla libertà di stampa e di critica, contro i politici e contro gli oscurantismi, non trova sulla sua strada solo i mitra dell'Isis. Nelle democrazie cosiddette liberali è più semplice: magari s'invoca il profitto, i costi, ma alla fine il, risultato è lo stesso: le voci libere e in particolare quelle irriverenti e critiche finiscono per essere silenziate.
Sempre a Parigi, ancora in Francia. Dopo Charlie Hebdo, ora rischia la chiusura "Les Guignols de l'Info" una delle trasmissioni satiriche, soprattutto nei confronti della classe politica, più popolari oltralpe. Il gruppo Vivendi, che fa capo al finanziere Vincent Bollorè, in strettissimi rapporti con il centro destra ma con ampie zone di convivenza e reciproco interesse con la sinistra fanè di Hollande & C., ha fatto sapere che non ha ancora deciso, ma le voci continuano e insistono. E questo pochi giorni dopo la morte di Alain de Greef, uno dei padri di Canal + e inventore del programma.
Scommettiamo che se si deciderà per la chiusura verranno invocati gli alti costi e gli ascolti in calo?
Sempre a Parigi, ancora in Francia. Dopo Charlie Hebdo, ora rischia la chiusura "Les Guignols de l'Info" una delle trasmissioni satiriche, soprattutto nei confronti della classe politica, più popolari oltralpe. Il gruppo Vivendi, che fa capo al finanziere Vincent Bollorè, in strettissimi rapporti con il centro destra ma con ampie zone di convivenza e reciproco interesse con la sinistra fanè di Hollande & C., ha fatto sapere che non ha ancora deciso, ma le voci continuano e insistono. E questo pochi giorni dopo la morte di Alain de Greef, uno dei padri di Canal + e inventore del programma.
Scommettiamo che se si deciderà per la chiusura verranno invocati gli alti costi e gli ascolti in calo?
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