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Canea

Caldo, caldissimo, anzi bollente. Il clima certo, quello atmosferico. Ma anche quello che sta salendo, ben oltre i livelli di guardia, in alcune periferie e in alcuni paesi del Nord Est, verso gli immigrati. Anzi, per essere più precisi verso i profughi.
Una protesta tutt'altro che spontanea.

Perché se è vero che tra crisi e scarsa o nulla in-formazione in schiere consistenti della popolazione si alimenti il risentimento di poveri contro altri poveri, ormai è palese la strumentalizzazione politica che i fascisti del terzo millennio fanno della situazione. Fascisti, va rimarcato, che guarda caso arrivano dalla stessa "parrocchia" che ha speculato e organizzato il sistema di Mafia Capitale,  tanto che sarebbe bene dare un'occhiata accurata e profonda su complicità, sostegni e finanziamenti.
Il nodo però è l'esasperata percezione che si ha del fenomeno migratorio ben alimentato dal sistema dei mass media con la scusa degli indici d'ascolto che porta a sovraesporre personaggi  politici di scarso spessore e oscuri (in primo luogo a se stessi) intenti.
Bastino alcuni numeri a chiarire. Molti dati sono frutto di elaborazione dell'agenzia Frontex. I migranti sbarcati dal primo gennaio al 16 giugno sono stati 58.659 contro i 57. 628 dello stesso periodo di un anno prima.  Poi come riporta uno studio su lavoce.info la spesa italiana - tanto al centro degli strali populisti - è in linea con quella europea, anzi inferiore in qualche caso, anche se il nostro Paese è in prima linea:
"Dai dati del 2011 si vede come la spesa sostenuta dall’Italia – pur in un periodo di emergenza – non sia particolarmente superiore rispetto agli altri paesi UE. In termini assoluti, la Svezia ha speso oltre 1 miliardo di euro e la Germania 789 milioni. L’Italia, in situazione di emergenza, 860 milioni. Rapportando questi valori al numero di richiedenti asilo, l’Italia ha speso mediamente 21mila euro per ciascuno: la Germania ne ha spesi quasi 24mila, la Svezia oltre 38mila."
Il 2011 è stato un anno di sbarchi record, paragonabile a questi ultimi.
Ma non è tutto. anche l'affermazione che l'accoglienza in Italia gode di maglie larghe e che siamo particolarmente accondiscendenti, è priva di fondamento. Ecco un po' di dati ufficiali sulle richieste di asilo presentate, accolte e respinte, con relative percentuali e differenze tra Paesi dove - non è male ricordarlo - vi sono comunità straniere ben più ampie di quelle che si contano in Italia e, con l'eccezione di ristretti fenomeni razzisti e fascistoidi,  non si registrano isterie come quelle nostrane grazie a una ben diversa situazione in-formativa della popolazione, a partire dall'apporto della scuola.

Schermata 2015-07-14 alle 11.04.20
* Dato riferito al 2009/2014
** Domande esaminate nell’anno indipendentemente dalla data di richiesta asilo
Fonte: elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Eurostat
Sempre su lavoce.info si possono ricavare i dati che dimostrano quanto la retorica su questo tema sia eclatante e fuorviante, decisamente in cattiva fede. Soprattutto perché i Salvini di turno "dimenticano" che la crisi è stata molto più "efficace" dei loro slogan nell'espellere gli immigrati arrivati negli ultimi anni.
"Gli ingressi erano più di 400mila all’anno fino al 2009, nel 2013 sono scesi a poco più di 250mila. In ogni caso, i nuovi ingressi regolari (perlopiù dall’Est Europa) sono più degli sbarcati: 178mila nel 2014. E tra coloro che sono arrivati illegalmente via mare, meno di 70mila hanno presentato richiesta di asilo in Italia."
Lo studio è di Maurizio Ambrosini il quale dimostra come i volumi degli ingressi siano ben diversi in Europa e non solo e che l'Italia non è certo un Paese fra i più colpiti dalla cosidetta "invasione"
"I paesi dell’Europa centro-settentrionale, per non dire della Turchia, accolgono molti più rifugiati di noi: nel 2013, al netto delle nuove domande, 232mila in Francia, 190mila in Germania, 126mila nel Regno Unito, 114mila in Svezia, contro 78mila dell’Italia. Se poi allarghiamo lo sguardo, scopriamo che la Turchia, che accoglieva 600mila rifugiati nel 2013, ora ne dichiara oltre un milione; il Libano pure, e ne ha più di 200 ogni mille abitanti (noi poco più di 1, la Svezia 9, Malta 23). Complessivamente, l’86 per cento degli oltre 50 milioni di rifugiati del mondo sono accolti nel cosiddetto Terzo mondo. L’Unione Europea nel suo insieme ne riceve meno del 10 per cento, e ha diminuito la sua quota negli anni. "

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