Toni duri, durissimi, sprezzanti, Macron e la Le Pen non se le sono risparmiate, ma il dibattito più che far luce sui punti di forza o piuttosto sulle debolezze di ciascun programma, è servito più a costruire uno show fra la (post?) candidata fascista e il professorino, perfetto prodotto della grande finanza globale e della scuole delle élite francesi, ben lontano da tentazioni progressiste. Ma alla fine, secondo il giudizio prevalente della Francia d'oltralpe, Macron è riuscito a reggere l'assalto rabbioso della sua avversaria e forse ha mostrato un maggiore profilo presidenziale. Che dopo possa bastare è tutto da dimostrare, certo con Marine Le Pen ci sarebbe solo il buio. In ogni caso una catastrofe per lavoratori, disoccupati, donne, giovani, scienziati, pensatori. Leggete qui alcuni resoconti Les Echos Liberation