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France 2017, il candidato che non scalda. DOPO IL DIBATTITO



Toni duri, durissimi, sprezzanti, Macron e la Le Pen non se le sono risparmiate, ma il dibattito più che far luce sui punti di forza o piuttosto sulle debolezze di ciascun programma, è servito più a costruire uno show fra la (post?) candidata fascista e il professorino, perfetto prodotto della grande  finanza globale e della scuole delle élite francesi, ben lontano da tentazioni progressiste. Ma alla fine, secondo il giudizio prevalente della Francia d'oltralpe, Macron è riuscito a reggere l'assalto rabbioso della sua avversaria e forse ha mostrato un maggiore profilo presidenziale. Che dopo possa bastare è tutto da dimostrare, certo con Marine Le Pen ci sarebbe solo il buio. In ogni caso una catastrofe per lavoratori, disoccupati, donne, giovani, scienziati, pensatori.

Leggete qui alcuni resoconti




Gli ultimi sondaggi danno ancora Emmanuel Macron attorno al 60% su Marine Le Pen, ma i fallimenti delle previsioni - negli Usa soprattutto - rendono prudenti tutti gli analisti. Anche se proprio in Francia i sondaggi per il primo turno hanno fatto centro quasi al cento per cento.
Per questo nelle ultime ore prende corpo un nuovo fantasma per il nuovo idolo del della sinistra liberale europea: infatti un referendum interno a France Insoumise, il movimento di Jean-Luc Melenchon ha decretato che due terzi dei militanti non andrà a votare. Quindi a Macron, se la consultazione si rapportasse alla perfezione  con i voti del primo turno, andrebbero solo poco più di due milioni delle preferenze della sinistra radicale. Non molto e in questo caso il 60% sarebbe difficilmente raggiungibile.  Ma questo è solo un calcolo statistico perché proprio contro l'estrema destra della Le Pen il popolo della sinistra potrebbe trovare in massa una motivazione sufficiente ad andare a votare "turandosi il naso". In questo senso  un peso importante potrebbero averlo gli appelli di Yanis Varoufakis e Daniel Cohn-Bendit . E così le previsioni ufficiali non mostrano grandi scostamenti.
Guardate il grafico Reuters:


Ma può preoccupare l'ex ministro dell'Economia il fatto di aver perso circa sei punti in pochi giorni come ha rilevato SkyNews .

E stasera il dibattito in diretta su France 2

Così se a sinistra prevalesse la voglia di astensione, proprio quell'assenza del popolo della sinistra dalle urne potrebbe essere uno degli assi in mano a Marine Le Pen che comunque ha più mestiere nel dialogo con il popolo, direttamente o in tivù, ha quasi completato la ricostruzione in chiave gollista del suo personaggio, ha molti punti in comune con quelli del programma di Melenchon. Mentre, per converso Macron non "scalda" l'elettorato, sembra troppo un tecnocrate capace di decisioni contrarie allo spirito  "nazionalista" francese e e artefice della rottura delle tradizioni repubblicane. Insomma un "rivoluzionario" diverso dagli eroi dell'Esagono, ma forse proprio per questo apprezzato dalla Francia più moderna ed europeista.

Leggi qui i programmi a confronto

Però non bisogna dare nulla per scontato, avverte il britannico The Guardian. L'avvertenza sulla indeterminatezza del programma e sulla sua possibilità di far deflagrare il conflitto sociale è fondata, fin troppo. Non basterà a farlo perdere, ma la sua sicurezza potrebbe incrinarsi.
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