Ore 20,15. Marine Le Pen riconosce la sconfitta e annuncia la nascita di un nuovo partito. Liquida il Fn, troppo fascista, e spiega che farà nascere una nuova forza di destra ma più moderata. Punta ad assorbire i Repubblicani, almeno i più conservatori. I gollisti sono quindi destinati a dividersi ea suddividersi tra Macron e la post Le Pen. Ma se farà così rischia di perdere la sacca di protesta, anche proveniente da sinistra, che le aveva dato la spinta. E si aprono nuovi spazi per Melenchon e per un Psf veramente di sinistra.
Il dato finale è Macron al 66,1, la Le Pen al 33,9%
Macron in testa con il 62,5% secondo gli exit poll dei media belgi. Vedere qui sul sito della rete televisiva Rtbf. Queste le previsioni al ballottaggio per le presidenziali francesi. Tutto andrebbe quindi secondo le previsioni e Marine le Pen
sarebbe ben sotto il 40%, cifra limite sotto la quale secondo gli esperti non si può parlare di successo anche nella sconfitta per la candidata del Front National. Ma il dato negativo è la partecipazione, attorno al 65%, circa sette punti in meno del primo turno e una decina rispetto alla volta precedente.
Se andasse così dunque l'attenzione si sposta sulle legislative di giugno per sapere con qualche maggioranza Macron potrà governare, se il suo partito avrà anche lì la maggioranza oppure si aprirà la strada a una Grand Coalition alla tedesca con i gollisti e i resti dei socialisti (forse). Ma questo potrebbe significare una forte opposizione sociale nel Paese, opposizione che potrebbe anche rivelarsi maggioritaria o quasi.
Ecco perché gli analisti sono prudenti dovendo oltretutto aspettare il Macron presidente, tutto da scoprire nel suo essere un politico nuovo e con relativa esperienza.
Leggere qui l'analisi del Washington Post
Cosa è necessario sapere su Macron e dintorni
Ma se la crisi o la svolta del sistema francese fosse solo all'inizio?
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