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Alla salute!

Nel mondo progressista americano corre un dubbio: e se Trump alla fine non fosse quel disastro e quel pericolo paventato?I più accorti - Elisabeth Warren ad esempio - non hanno dubbi e la loro esperienza li porta a sezionare l'attività della nuova presidenza e a distinguere fra l'effetto annuncio e la realtà, tra le "la fake news" o la "verità alternativa" e la realtà pura e semplice.
Ma ciò non toglie che pur nei cento giorni delle molte promesse disattese e degli annunci a raffica - insieme agli ordini presidenziali quasi tutti da riempire di contenuti - , alla fine il presidente riesca a trasmettere un certo tipo di messaggio che sa essere raccolto dall'elettorato. Di certo quello che Trump l'ha già votato a novembre.
Il Muro per ora non si fa, i bandi anti musulmani sono rimasti al palo, la riforma fiscale è stata indicata solo a grandi lettere, l'economia segna una rallentamento imprevisto. I proclami anti Corea del Nord sono fermi alle minacce e alla squadra navale giunta in vista della penisola dopo aver navigato per settimane nella direzione opposta, la contesa commerciale con la Cina sta lasciando il posto a una probabile intesa in nome del business, con la Russia sarà ancora competizione alla faccia degli aiuti durante la campagna elettorale, in Siria nonostante il coordinamento  è ancora Putin il master of war. L'Health Care al posto dell'Obamacare, dopo due tentativi falliti, è passato alla Camera, ma il Senato potrebbe mettersi di traverso. In più una ventina di deputati repubblicani non hanno sostenuto il nuovo testo e molti altri non sono convinti perché con le ricadute  potrebbero perdere a livello locale il loro seggio. I problemi potrebbero non finire qui: infatti per convincere i repubblicani riluttanti, Trump ha dovuto mettere sul piatto otto miliardi di dollari per coprire l'assicurazione nei casi più gravi e per quelli con malattie pregresse, anche se molti esperti dicono che la somma impiegata non basterà e il conto sarà ben più salato.

Qui uno studio della Brooking Institute sulle ricadute

Per Trump tuttavia era importante portare a casa il risultato dopo settimane di flop. E questo è avvenuto, per ora. Anche se questo avrà costi pesanti sugli strati più deboli: sono infatti previsti tagli al Medicaid, ai servizi per i disabili mentre invece chi guadagna molto porà contare su importanti detrazioni. (qui la spiegazione).
Adesso Trump cercherà di capitalizzare la scelta e gioca ancora la carta estera pr lanciare la sua statura di leader mondiale con l'incontro con il Papa, il G7, le vite in Arabia e Israelee quella sua idee, solo enunciata di arrivare dopo 50 anni a un vero accordo per Israele e Palestina.

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