Fino a qualche anno fa la Russia di Putin in Medio Oriente contava meno di nulla, le vecchie alleanze del tempo sovietico dissolte da tempo, i regimi nazionalisti dei giovani ufficiali socialisteggianti travolti e passati nel campo avverso, gli stessi personaggi tolti di mezzo da guerre e colpi di Stato. Sempre qualche anno fa la Turchia di Tayyp Erdogan aveva altri problemi: una crisi economica arrembante, il Pkk che terrorizzava le principali città, l'opposizione civica pronta a sfidare il sultano anche nelle piazze, gli ufficiali strenui difensori della concezione laica e nazionalista di Atatuk ed effettivi detentori del potere con solidi agganci, grazie alla Nato, con gli Stati Uniti. Qualche anno fa, tutto questo. Ora non più. Oggi la Russia ha una testa di ponte e un importante porto in Siria, Tartus, che consente a Mosca di riaffacciarsi sul Mediterraneo, e una base aerea Hmeimim che permette il controllo sui cieli di una delle principali aree di potenziale e d effettiv