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Visualizzazione dei post da aprile, 2018

Il sabato del villaggio (globale) - 28 aprile 2018

IL sabato del villaggio (globale) 21 aprile 2018

TumPost Diary Apr 15, 2018

Fumi di guerra “If this is it, Assad should be relieved,” tweeted Randa Slim , an analyst at the Middle East Institute. La considerazione riportata sul New York Times riassume il giudizio degli esperti dopo l'attacco con 110 missili a tre  o forse più, siti siriani giudicati pericolosi o obbiettivi sensibili dagli Usa. Ma, sottotraccia e neppure tanto, anche nelle cancellerie si commenta con poca soddisfazione ciò che è avvenuto. Lo stesso avvertimento di Parigi che i bombardamenti sono finiti e che ora si passa alla diplomazia, è esemplare: abbiamo accontentato Trump nella sua voglia "muscolare", l'avvertimento ad Assad è stato lanciato, passiamo oltre.  I militari e i falchi Il Pentagono gonfia appena i pettorali: obbiettivi raggiunti, ha detto il portavoce, nessun missile è stato intercettato dalle difese siriane, fornite dai russi. Anche se i migliori congegni, i più moderni ed efficaci non sarebbero stati schierati dai russi per non scopri

Il sabato del villaggio (globale) - 14 aprile 2018

Italian Doom La fine del Quantitative Easing per l'Italia. Cosa significa? Disuguaglianze e migranti hanno "votato" il 4 marzo American Doom I rischi della resa dei conti nel Consiglio per la sicurezza nazionale di Bolton Quello che Trump non sa dei dazi Usa-Cina La confusione di Trump sui commerci (Joseph Stiglitz) Il ritiro di Ryan carica d'ottimismo i Democratici Usa Desigual Perché gli insegnanti vengono pagati sempre meno. Negli Usa e non solo La disparità nella vita e nella morte delle madri e dei bimbi neri negli Usa Intimity Insider La colpa di Facebook? Ha distrutto la privacy Le verità nascoste di Mr Facebook Worlds L'Africa si sta dividendo in due. Sul serio Arabia Saudita contenta del prezzo del petrolio. Ma... Il Brasile che uccide Marielle Franco Se (purtroppo) l'Ungheria sta vincendo la guerra contro gli immigrati 

TumPost Diary Apr 11, 2018

Il giorno dei missili Trump avverte che i suoi missili sono pronti a piovere sulla testa dei soldati di Saddam in risposta ai gas di Douma. Ma quei missili potrebbero anche cadere su uomini e mezzi russi, su infrastruttura costruite e sponsorizzate da Mosca. E Putin a sua volta reagisce facendo muovere i suoi mezzi navali nelle basi siriane per una "esercitazione" e insiste: non usateli contro un governo legittimo. E dalla Russia si rilancia un sospetto pesante: che l'attacco missilistico Usa possa avere il fine di cancellare le tracce dell'attacco chimico su cui stanno indagando esperti internazionali. Reacting to Trump’s tweet, Russian Foreign Ministry spokeswoman Maria Zakharova said that a missile strike could undermine the work of international inspectors who will examine the site of the suspected chemical attack . “Smart missiles should be fired at terrorists and not at the legitimate government which has been fighting terrorists,” Zakharova wrote on Fa

TumPost Diary April 10, 2018

Stormy Blitz? Partiamo dalle ultimissime news: agenti dell'Fbi hanno perquisito lo studio dell'avvocato di Trump Michael Cohen a New York. Lo ha scritto per primo il New York Times . I dati importanti sono due: che nel corso dell'operazione sono stati sequestrati documenti che riguardano i rapporti di Cohen e alcuni suoi clienti. Il secondo è che  il blitz è avvenuto su indicazione e rinvio  del procuratore speciale Robert S. Mueller, l'uomo che indaga sui rapporti fra il team di Trump ed esponenti russi al fine di influenzare la campagna presidenziale in chiave anti Clinton. Insomma nelle sue indagini Mueller avrebbe  scoperto elementi che chiamano in causa Cohen. Su che cosa? Per il momento il suo nome è uscito solo in relazione al pagamento di 130 mila dollari  a Stormy Daniels, la pornostar che ebbe una storia con Trump nel 2006, soldi versati in cambio di un impegno di non divulgazione. Ma quali altri segreti di Trump può custodire Cohen? Secondo il Washington

Lula's Hope

In casi come questo e quando si parla di una democrazia moderna sembra che sostenere una tesi diversa, basata su fatti e circostanze frutto di ben precisi lavori giornalistici, sia una presa di posizione ideologica. Ma nella vicenda di Luiz Inacio Lula da Silva, l’ex presidente brasiliano

Il sabato del villaggio (globale) - 7 aprile 2018

TumPost Diary 7 apr 18

Le guerre di Trump Il presidente non è tranquillo se non riesce a tenere alta la tensione, tutti i giorni, sempre. Inventandosi o costruendosi sempre nuovi nemici. L'ultimo in ordine di tempo è Amazon e attraverso di esso  il Washington Post anche se in questo caso la Casa Bianca si espone alle critiche per gli attacchi alla libertà di stampa. Il colosso dell'e-commerce ha pagato gli attacchi con un 5 per cento in meno in Borsa solo in un giorno e 60 mld dal 28 marzo. E comunque il presidente non riesce a convincere i piccoli negozianti che gli attacchi ad Amazon riescano a fermare l'e-commerce. E non ne sono convinte neppure le catene dell'hi-tech e della grande distribuzione amiche dell'ex tycoon. Ma Trump in questi giorni si trova contro altre categorie, in primis gli agricoltori, per i le risposte cinesi ai dazi americani. Nel mirino cinese sono così finite le esportazioni di soia. I coltivatori, tra l'altro hanno votato in rande maggioranza proprio per

L'età dei cattivi è al tramonto?

L'età dei cattivi a tutti i costi, di chi gode ad essere antipatico e della destra che martella, punisce, irride qualsiasi persona o situazione che non rientri nei piani programmati, forse questa era sta tramontando. O almeno potrebbe avere preso la strada del declino.

TumPost Diary 4 apr 2018

Un muro di tweet Trump in attesa che si costruisca il muro con il Messico - tutto da dimostrare che la barriera, come voluta all'inizio, prenda forma e non si limiti a un rattoppo e a qualche passaggio bloccato rispetto a quanto esistente con Obama - vuole mandare l'esercito a presidiare il confine . Ma, come al solito, il presidente Usa, mette i tweet davanti alle possibili decisioni o alle scelte dell'amministrazione e dei funzionari. In genere è un modo per premere su situazioni da cui non riesce ad uscire o per forzare le riserve. Su questo punto, poi, le obiezioni sono massicce, a cominciare dal capo dello staff presidente John Kelly - un sopravvissuto fra i moderati che circondano ancora il comandante in capo. Gli ostacoli non sono pochi a cominciare dalla reazione messicana di fronte all'invio di truppe al confine. Inoltre rimarrebbero i nodi, già affrontati con Bush e Obama, di compiti di polizia ad elementi militari o della Guardia nazionale. Ad allarmar