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TumPost Diary Apr 11, 2018

Il giorno dei missili

Trump avverte che i suoi missili sono pronti a piovere sulla testa dei soldati di Saddam in risposta ai gas di Douma. Ma quei missili potrebbero anche cadere su uomini e mezzi russi, su infrastruttura costruite e sponsorizzate da Mosca. E Putin a sua volta reagisce facendo muovere i suoi mezzi navali nelle basi siriane per una "esercitazione" e insiste: non usateli contro un governo legittimo.
E dalla Russia si rilancia un sospetto pesante: che l'attacco missilistico Usa possa avere il fine di cancellare le tracce dell'attacco chimico su cui stanno indagando esperti internazionali.

Reacting to Trump’s tweet, Russian Foreign Ministry spokeswoman Maria Zakharova said that a missile strike could undermine the work of international inspectors who will examine the site of the suspected chemical attack. “Smart missiles should be fired at terrorists and not at the legitimate government which has been fighting terrorists,” Zakharova wrote on Facebook. “Or is the trick to destroy all the traces with a smart missile strike and then there will be no evidence for international inspectors to look for?” (The Washington Post)
Tutto ciò accade lo stesso giorno in cui un missile balistico degli yemeniti Huthi  diretto su Riad è stato intercettato. La febbre in quell'area del Medio Oriente si sta rapidamente alzando e il punto di rottura potrebbe determinarsi all'improvviso. magari per incidente. Ecco qual è la forza Usa nella regione.
 Intanto il petrolio corre ai ripari e i prezzi s'impennano:

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  Photo by  Abhinav Bhardwaj  on  Unsplash Rieccomi… felice di rivedervi. Grazie per aver letto Umberto’s Substack! Iscriviti gratuitamente per ricevere nuovi post e supportare il mio lavoro. Iscritto Dove eravamo rimasti? (Per usare una famosa frase conseguente a un enorme errore giudiziario consumato in Italia negli anni 80). Eravamo rimasti alla rielezione di Donald Trump alla Casa Bianca, E alle previsioni sui ciò che sarebbe succo. Ebbene, abbiamo sbagliato tutti. Sbagliato a pensare che sarebbe stata una presidenza simile al Trump 1, magari temperata dalla esperienza e dall’età del soggetto. Sbagliato a pensare che, grazie al suffragio pesante conseguito, sarebbe stata un’America più salda, un po’ più chiusa in se stessa, impegnata a ripartire dai suoi valori, più conservatrice anche rispetto alle ere Bush e perfino Reagan- Sbagliato a pensare che, con una presidenza annunciata come energica e meno “ideologica” (così sarebbe parso opportuno convergere visto che...