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TumPost Diary Apr 15, 2018




Fumi di guerra

“If this is it, Assad should be relieved,” tweeted Randa Slim, an analyst at the Middle East Institute.

La considerazione riportata sul New York Times riassume il giudizio degli esperti dopo l'attacco con 110 missili a tre  o forse più, siti siriani giudicati pericolosi o obbiettivi sensibili dagli Usa. Ma, sottotraccia e neppure tanto, anche nelle cancellerie si commenta con poca soddisfazione ciò che è avvenuto. Lo stesso avvertimento di Parigi che i bombardamenti sono finiti e che ora si passa alla diplomazia, è esemplare: abbiamo accontentato Trump nella sua voglia "muscolare", l'avvertimento ad Assad è stato lanciato, passiamo oltre. 

I militari e i falchi

Il Pentagono gonfia appena i pettorali: obbiettivi raggiunti, ha detto il portavoce, nessun missile è stato intercettato dalle difese siriane, fornite dai russi. Anche se i migliori congegni, i più moderni ed efficaci non sarebbero stati schierati dai russi per non scoprirsi di fronte agli americani. Comunque i russi dicono che almeno 40 Tomahawk sarebbero stati intercettati.
L'ambasciatrice all'Onu Nikki Haley naturalmente ha difeso l'azione ed esaltato il successo. Come il presidente Trump, del resto.

Critiche dalla Russia, ma non poteva essere diversamente. Il fatto importante è che da Mosca non si minacciano direttamente rappresaglie e che nessun uomo di Mosca è stato coinvolto. Segno dell'accordo fra comandi.

Armi o fake chimiche?

Non mancano però, al di là degli scontati dinieghi russi, alcuni dubbi sulla vicenda delle persone gasate a Douma. Ad esempio il repubblicano libertario del Kentucky Thomas Massie ha sostenuto di non trovare motivi per cui un vincente Assad dovrebbe ricorrere all'uso di armi chimiche contro i civili di una città che si era già arresa. Un interrogativo che non manca anche fra gli esperti secondo i quali il potenziale chimico di Assad è stato eliminato da anni e ora rimosso dai russi. Una parola importante arriva dal vescovo caldeo di Aleppo mons. Antoine Audo  sorpreso dall'attacco è sorprendente che l’attacco sia avvenuto proprio mentre stava iniziando  la missione degli ispettori dell’Onu che devono indagare proprio sulle armi chimiche. In un intervista a Vatican News  il presule sostiene che l’attacco nasconde la “volontà di potere” dell’Occidente - che alimenta il commercio delle armi - e degli alleati sauditi nella regione perché sarebbe assurdo che Damasco usi armi letali proprio mentre il suo esercito ha riconquistato la regione di Ghouta.


In America intanto...

Il procuratore speciale Robert Mueller sarebbe in possesso di  prove che dimostrano come l'avvocato personale del presidente Trump, Michael Cohen, ha visitato Praga nell'agosto o settembre del  2016. Se ciò fosse vero  sarebbe più credibile il cosiddetto dossier di Steele , un rapporto nel quale si sosterrebbe che membri della campagna di Trump avrebbero avuto contatti particolari con la Russia durante la campagna presidenziale soprattutto in chiave anti-Clinton. Chen ha sempre negato viaggi a Praga e in tweet ha parlato di cattiva informazione sostenendo di essere a Los Angeles con il figlio. Quale che sia la verità, le carte e le registrazioni sequestrate dall'Fbi nello studio del legale potrebbero essere una miniera d'informazioni. E alla Casa Bianca sono sempre più nervosi... Infatti, secondo il NyTimes, l'inchiesta che coinvolge Cohen è più pericolosa di quella sul Russiagate. Perché? 

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