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Flat Detax

Signori, benvenuti alla lotteria nazionale che ha una particolarità: fa vincere tutti, e i premi non sono di poco conto. Alla fine si potrebbe risparmiare in tasse anche più del 50%.
Secondo una ricostruzione de IL Sole 24 Ore chi potrebbe ottenere i maggiori vantaggi da due aliquote al 15 e al 20% (la prima fino ai 35 mila euro di reddito, la seconda oltre, 60 mila o 80 mila), è chi guadagna attorno ai 60 mila euro all'anno. Con in più una detrazione di base di 3 mila euro e altre misure per far godere di qualche taglio anche i redditi più bassi. Infatti, come ogni concetto di tassa piatta, in proporzione a godere di maggiori vantaggi sono coloro che guadagnano di più. Non per nulla la flat tax è attauata solo in alcuni Paesi marginali, 36 in tutto il mondo, con condizioni specifiche e massicci aiuti dall'estero (comunitari nel caso di alcuni Stati europei): Ecco i più significativi: Paraguay, le Seychelles, Trinidad e Tobago, Jamaica e Hong Kong, le isole Tuvalu in Oceania, le repubbliche caucasiche di Nagorno Karabakh e Abkhazia. In Europa è stata adottata soprattutto dai paesi dell’Est: Estonia, Lettonia, Lituania, Ucraina, Bulgaria, Romania, Russia, Georgia, Macedonia, Montenegro e Albania. Islanda e Slovacchia che la applicavano l'hanno abbandonata  fra il 2010 e il 2013.
Scrive il Sole 24 Ore:
"(...) per ogni tipologia di contribuente concentra gli sconti maggiori a quota 60mila euro di reddito famigliare.In questo caso il taglio di imposta arriverebbe al 53% per il single, si attesterebbe al 52% per la famiglia monoreddito per ridursi al 31% nel caso della famiglia con due redditi. La stessa gerarchia dei benefici si ripete nell' altra fascia particolarmente "fortunata", quella da 40mila euro (dal -45% del single al -17% della famiglia bi-reddito) e per i nuclei più ricchi, dove la riduzione di imposta viaggia a livelli simili. Il beneficio si riduce invece drasticamente alla base della piramide dei redditi, fino ad azzerarsi nel caso delle famiglie. Morale della favola: l' Irpef a due aliquote è meno regressiva della Flat Tax originaria, ma rischia comunque di rivelarsi regressiva rispetto al quadro attuale".
Va poi considerato che il 44,9% dei contribuenti Irpef dichiara meno di 15 mila euro. Sempre secondo il Sole 24 Ore e i dati del Mef, considerato che il reddito complessivo totale dichiarato dagli italiani ammonta a circa 843 miliardi di euro (+10 miliardi rispetto all’anno precedente) "per un valore medio di 20.940 euro, in aumento dell’1,2% rispetto al reddito complessivo medio dichiarato l'anno precedente", il problema nasce dalla suddivisione in fasce:

"I redditi da lavoro dipendente e da pensione rappresentano circa l'82% del reddito complessivo dichiarato; il reddito da pensione, rappresenta circa il 30% del totale del reddito complessivo. Il 45% dei contribuenti italiani dichiara fino a 15.000 euro e versa il 4,2% dell'Irpef totale mentre i “Paperoni” con oltre 300.000 euro di reddito sono 35.000 mila (lo 0,1%). Oltre 10 milioni di persone in Italia hanno un'imposta netta pari a zero". 

Con questi dati non è difficile capire chi andrebbe ad aiutare la Flat Tax che in questo caso si trasformerebbe in una Flat DEtax. I proponenti ipotizzano una copertura ipotetica sulla base di aumento del Pil (maggiori spese con più soldi in tasca, quindi più incassi di Iva e aumento di redditi da lavoro autonomo e nei servizi che però dovrebbero far emergere la parte finora in nero), ma il costo per le casse pubbliche è abbastanza facile calcolarlo.
Secondo lavoce.info questi sarebbero i risparmi per le varie classi di reddito

La conseguenza è che lo Stato dovrebbe rinunciare almeno a 50 mld, il doppio di una finanziaria ordinaria. Una cifra enorme e probabilmente per difetto che, oltre tutto, non intaccherebbe se non in misura minima l'evasione fiscale, evasione che per il ministero dell'Economia e il suo rapporto specifico si aggira fra i 255 e i 275 mld annui. Questi numeri si basano sull'ipotesi di una tassazione del 50% rispetto a un Pil sommerso che, sulla base del rapporto 2016 dell’Eurispes, è pari a 540 miliardi, cui vanno aggiunti almeno  200 non inclusi in quanto derivanti dall’economia criminale, per un totale di 740 miliardi. Chi evade una parte consistente del suo giro d'affari, infatti, non avrebbe convenienza in ogni caso ad emergere solo per godere di una flat tax più penalizzante e dalla permanenza precaria nel nostro ordinamento.
Sarà complesso quindi prevedere l'introduzione vera di una misura a due scaglioni come la Flat tax, nonostante la sua popolarità. Il problema è quello di sempre: tagliare, dove, come, a chi. Sarebbe un paradosso, comunque, che trattenendo in 50% del reddito in tasca  si finisse poi per pagare di più servizi e imposte locali, come in una gigantesca partita di giro. La stessa che rischia di determinarsi con la paurosa manovra ipotizzata dal governo nascente CinqueStelle-Lega: come ha calcolato l'Osservatorio di Carlo Cottarelli: 110.115 mld di maggiori tasse o tagli per finanziare tutto quanto inserito nel "contratto".
Insomma se va bene, siamo rovinati!

Il dibattito

http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2017-07-09/aliquota-unica-soluzione-sbagliata-nodi-sistema-132708.shtml?uuid=AEhqW9sB

https://abcrisparmio.soldionline.it/guide/fisco-tasse/flat-tax-sistema-fiscale-aliquota-unica


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