Il decennio di ripresa post 2008 è un ricordo. Spazzato via in un solo mese, altro che tsunami, come e peggio di una guerra mondiale almeno per le conseguenze immediate sulla più grande economia del mondo. Negli Stati Uniti, quattro settimane dopo la proclamazione dell'emergenza da parte del presidente Donald Trump (negazionista fino all'ultimo e per questo accusato da più parti di essersi mosso in ritardo) i disoccupati sono già 22 milioni, di cui 5,2 nell'ultima settimana. E la curva verso il basso non ha ancora fermato la corsa verso il precipizio. Nelle settimane precedenti la richiesta di sussidi di disoccupazione - con assegni più ricchi per i prossimi quattro mesi grazie al pacchetto di stimoli di 2,2 mld deciso dal governo federale a marzo - aveva riguardato 6,2 e 6,9 mln di lavoratori. In pratica è evaporato tutto quanto era stato guadagnato dal 2010 a inizio anno e secondo alcuni economisti, citati dal Washington Post (WaPo) , il tasso americano reale sarebbe già al 20%, esploso in poche settimane dal precedente 4,5%, in pratica piena occupazione (anche se questi dati sono talvolta contestati per il sistema di rilevazione come, del resto, quelli Eurostat). Secondo le proiezioni a fine anno il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti dovrebbe scendere al 10% - cifra comunque pazzesca per quel Paese e disastrosa per un Trump in campagna elettorale - ma resta l'incertezza sulla ripresa concreta robusta dei consumi. Infatti, come sottolinea il WaPo, molta gente frenerebbe gli acquisti per i timori legati al futuro e al permanere di un rischio virus, paure accresciute dal vedere parenti e amici vittime di licenziamenti e chiusure di attività. Da ricordare che l'agenzia dell'Onu per il lavoro (Ilo) ha ipotizzato la sparizione di 25 mln di posti di lavoro nel mondo a causa della pandemia.
"Ernie Tedeschi, a former Treasury Department official, said the psychological scars of so many job losses are likely to be long-lasting. He pointed to how millennials have been reluctant to buy homes, years after the Great Recession, because they are still spooked by seeing so many family and friends experience foreclosure or personal bankruptcy." (WaPo)
Trump è fermamente convinto di voler ordinare il riavvio delle attività prima dell'1 maggio, anche se non mancano i dubbi. Oggi, giovedì, dovrebbe annunciare le nuove linee guida. Ma non sono pochi tra i commentatori gli scettici poco convinti che ciò possa effettivamente avvenire senza una contrazione significativa, che ancora non si vede, del contagio negli Usa. Ma Trump ha fretta anche se il gruppo di lavoro, riunito per fornire suggerimenti e scenari al presidente e formato da Ceo di grandi corporation, pur sollecitando una ripresa rapida, ha messo in guardia dai pericoli di successivi arresti e panico in conseguenza di persone che potrebbero ammalarsi con la ripresa del lavoro.
Commenti
Posta un commento