Donald Trump non lo vuole ammettere, non può permetterselo nell'anno elettorale. ma i suoi sforzi per ridurre - dopo aver negato a fondo l'impatto - le conseguenze del coronavirus si stanno dimostrando se non fallimentari, non sufficienti a far sprofondare anche l'economia Usa.
L'ultima settimana
4,4 milioni di americani hanno richiesto i sussidi di disoccupazione, in linea con le attese degli analisti. Nel complesso fino ad ora sono circa 26 milioni i lavoratori che hanno perso il posto negli Stati Uniti in seguito alla crisi sanitaria e alle misure di contenimento prese. Quel che è peggio è che però non vi sono segnali rapida ripresa, quella a V per intenderci su cui scommettono i politici: una caduta velocissima e drammatica e una risalita altrettanto fulminea e positiva. E non importa che, anche a livello di amministrazione Usa, si facciano i confronti con l'esempio cinese anche perché vi sono fattori diversi e la natura del sistema americano è profondamente diversa da quella cinese. In primo luogo, come ha ricordato ad Axios il capo economista S&P Global Us Beth Ann Bovino "qui c'è una democrazia che si basa soprattutto sui servizi nei quali vi è quasi l'80% dei posti, poi la Cina è stata ferma un mese e in particolare nella sola regione del Wuhan mentre l'America è di fatto tutta bloccata con il 90% della popolazione in lockdown". Un
recente sondaggio, tra l'altro, mostra che il 72% degli americani giudica moderato o alto rischio un ritorno alla normalità adesso, come vorrebbe la Casa Bianca. Ciò è testimonmiato, come riporta sempre Axios dal consolidamento di alcuni cambiamenti nella vita di tutti i giorni indotti dallo stato di emergenza:
The use of masks continues to climb: 64% of people are now wearing one outside the home either sometimes or all of the time, up from 56% a week ago.
Around one-third have turned to telemedicine: 22% said they'd spoken with a health care provider by phone, and 13% said they'd done so by video chat.
Drinking alcohol is up; exercising is down.
Home cooking is way up.
Parents are letting their children watch more TV and videos.
Social distancing is ubiquitous, with 92% saying they do it, even as those who said they're engaging in 14-day self-quarantining subsided to 43%, the lowest in four weeks.
Il guaio maggiore, però che emerge dagli ultimi dati, è nella prospettiva. Ovvero che sarà molto improbabile che le aziende possano comunque mantenere, anche dopo l'emergenza, gli stessi posti di lavoro precedenti. L'aiuto pubblico non è molto differente da quello italiano, ad esempio: infatti a fronte dei 30,2 milioni di aziende di piccole dimensioni (Pmi) certificate dal 2018, il Payceck ha previsto un'erogazione di 672 mld di dollari che, in pratica, significano circa 22 mila 250 dollari per azienda. Con una tale cifra potranno avere ossigeno solo le imprese più piccole, negozi con un solo lavoratore o quelle a conduzione familiare: solo un terzo dei 60 milioni di lavoratori è occupato in realtà con 20 dipendenti o poco meno. In più, con il 75% dei fondi vincolato al pagamento degli stipendi, resterà ben poco per il rimanente delle spese d'esercizio.
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