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Per chi suona la tassa


Tagliare le tasse, il sogno di ogni politico, ad ogni angolo delle Terra. Un sogno e anche un incubo quando il taglio non è possibile e non si riesce ad effettuarlo. Promessa e disillusione per un politico vanno di pari passo e uguali sono le possibilità che ognuna si realizzi.
Ma la partita, ad ogni latitudine, è centrale nell'azione di governo, di estrema importanza. Ancora di più quando serve per reagire a una sconfitta cocente. Come sta cercando di fare Donald Trump presentando la sua riforma fiscale.

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La Casa Bianca presenta il progetto, per ora solo 9 pagine, come la più grande riduzione delle tasse di tutti i tempi. Destinata alla classe media, sostiene Trump, ma soprattutto e senza alcuna contestazione, ai più ricchi. E i poveri? Loro si devono accontentare dell'assicurazione che non pagheranno di più di quanto corrispondono in tasse ora. Una sottolineatura rilevante, non c'è da dire!
Molte meno tasse per le imprese, addio alla tassa di successione, manovre sulle detrazioni in modo da assicurarle alla classe media e confermarle se non allargarle, ma stando bene attenti a che possano essere usate, in sovrappiù, anche dai super ricchi già beneficiati dai tagli alle loro imprese di cui si diceva sopra.
E i conti? Su questo punto Trump resta nel vago. I problemi sono di diverso tipo ma i principali sono la ricaduta della riforma sul debito pubblico. Un esperto parla di 20 mld di dollari in più di debito pubblico, ma altri si concentrano sugli effetti perversi del meccanismo ideato dai Repubblicani. William G. Hoagland, del Bipartisan Policy Center, parla di tassa differita che ricadrà, per ottenere i benefici di oggi, sulle generazioni future. I dubbi nascono dall'analisi secondo cui se da un lato la tassazione diminuisce - ma per i più poveri c'è solo la garanzia che le tasse attuali non aumenteranno - dall'altro la ridefinizione e la cancellazione di alcune detrazioni e in particolari di detrazioni potrebbe alla fine non rendere il taglio così conveniente per la classe media. L'innalzamento della no tax area e della soglia delle deduzione standard  - da 12 mila dollari ai 24 mila per le coppie sposate - infatti potrebbero, ad esempio per le famiglie numerose,  non risultare convenienti alla luce della soppressione di molte deduzioni, ad esempio di quella da 4 mila 50 dollari a persona,
The tax plan has provisions targeted at middle-class taxpayers. It doubles the standard deduction, increasing the amount of money people can earn tax-free up to $24,000 for a married couple. But that comes paired with the loss of the $4,050 per person exemption currently in the tax code, which could mean that large families could end up worse off.  (Washington Post, Carolyn Y. Johnson, 28 set)
Invece sui vantaggi per i super ricchi nessuno discute: sono palesi e la riforma sembra ispirarsi al dettato reaganiano che se i ricchi hanno più soldi in tasca sarà ancora più facile per essi spendere e quindi aiutare la crescita. Un discorso che negli anni 80, abbinato alle imprese e al taglio della spesa pubblica, diventò il verbo anche di Margaret Thatcher e che nel mondo dell'economia viene riassunto dalla curva di Laffer

Comunque per avere un'idea di come funziona il sistema di tasse, federali, statali e locali, deduzioni e detrazioni in questo articolo del Washington Post si può avere un'idea di quali sono le categorie di contribuenti premiate e quelle che, al contrario possono uscirne penalizzate.


Intanto in questo contesto non deve sfuggire il valore e l'intento politico della riforma che, nelle intenzioni del presidente, vorrebbe essere l'asso per poter cancellare la sanguinosa sconfitta sull'Obamacare. Poi Trump con quella parte del partito repubblicano che lo segue, pensano alle elezioni di Midterm fra un anno e quindi della campagna elettorale che è già partita: se si riuscisse  a portare a casa la riforma fiscale e soprattutto se fosse accompagnata dal mood di essere a vantaggio della classe media e non penalizzante per gli strati più poveri, si potrebbero limitare i danni di una sconfitta. Per il momento, nonostante i ban, la popolarità di Trump non decolla. Anzi



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