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A tiro di missile

I missili - anche nel giorno in cui Kim Jong un ha detto che l'uso degli aerei al confine "è una dichiarazione di guerra degli Usa" - ormai sono il must di questa stagione di politica internazionale, il guanto di sfida lanciato all'America di Trump (e ai suoi alleati). Prima la Corea del Nord, ora l'Iran che risponde in questo modo, esibendo la sua forza, alle intenzioni - dichiarate anche in sede Onu - di arrivare a rompere lo storico accordo sul nucleare firmato dagli Usa di Obama nel 2015.

"Ho preso una decisione" ha detto qualche giorno fa il presidente americano senza rivelare quale essa sia. E l'Iran ora replica annunciando di aver testato un nuovo missile balistico capace di raggiungere lo storico nemico e alleato stretto degli Usa, Israele.



Dagli ultimi esperimenti sembra accertato ormai che la Corea del Nord sia riuscita a sviluppare vettori capaci di raggiungere anche i 10 mila km e oltre, potendo quindi raggiungere le coste americane e anche alcune grosse città all'interno. Naturalmente le testate intercontinentali  sono in grado di portare ogive nucleare e anche queste sono state sperimentate in esplosioni sotterranee controllate. 


E dalla Corea del Nord arrivano anche in parte le fortuna della missilistica di Teheran. Come racconta lookoutnews.it.....

la Corea del Nord ha prodotto un’ampia gamma di missili a corto raggio in grado di colpire i vicini territori della Corea del Sud. I principali modelli si chiamano Hwasong-5 e Hwasong-6, noti anche come Scud-B e Scud-C, che secondo lo US Center for Nonproliferation Studies hanno rispettivamente una gittata di 300 km e 500 km. Su questi missili possono essere montate non solo testate convenzionali, ma anche testate biologiche, nucleari e chimiche seppur di dimensioni ridotte. Questa tipologia di missili è stata venduta all’estero dal regime nordcoreano. In particolare, gli Hwasong-6 sono stati acquistati dall’Iran.
Se all'origine dell'industria missilistica di Pyongyang vi sono i i tipo-Scud donati dall'Egitto, adesso è la Corea ad aiutare la proliferazione dell'equilibrio del terrore vendendo  gli Hwasong-6  (missili a corto raggio, gittata 500 km) all’Iran. Proprio quest'ultimo, dopo la conclusione dell'accordo sul controllo del nucleare a usi civili, pare aver imboccato la strada già percorsa dalla Corea. Anche se i suoi missili avrebbero una gittata, per così dire, regionale, ma ugualmente in grado di colpire soprattutto il nemico Israele e arrivare fino  in Europa. Anzi, la Corea del Nord potrebbe avere fornito i modelli più avanzati, quelli capaci di coprire l'intero Vecchio Continente.




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