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L'Ambrosetti scommette sull'Europa

L'economia globale si muove. Poco. Da Cernobbio, tradizionale sede del Workshop TEHAmbrosetti di primavera, ci si sforza di diffondere  ottimismo, ma i segnali negativi sono ancora molti, forse troppi. L'ultimo poche ore prima dell'apertura del workshop
stesso con il bombardamento di un anno base siriana deciso di Trump in risposta al raid di martedì con il gas nervino.
"Gli investitori reati sono diventati più prudenti dopo la Brexit" e si sono perse occasioni sul mercato.  Ma altempo stesso proprio perché c'è molto mercato in giro si aprono nuove opportunità: questi i primi sentimenti che filtrano dai lavori a porte chiuse. Insomma si tenta di far prevalere l'ottimismo guardando alle potenzialità dell'eurozona, del Brasile e della Russia e lo stesso invito è venuto in apertura dal discorso del ceo Ambrosetti Valerio de Molli che ha invito a far prevalere l'atteggiamento positivo sull'incertezza.
Tuttavia l'ultima svolta mediorientale ha tenuto banco e ha costituito lo spunto per rilanciare, da parte di molti esponenti politici ed economisti, il bisogno di maggior Europa proprio per far fronte alle instabilità e ai dubbi che restano sull'agenda Trump. Il bisogno di Europa, di più. Europa è stato sottolineato dal senatore Mario Monti che ha sottolineato come, curiosamente, l'America del nuovo presidente abbia ribaltato quanto fece Reagan negli anni 80, oovvero puntare a un rafforzamento europeo in chiave antisovietica, per accelerarne la disgregazione. "Oggi  è singolare - ha detto  -  che gli USA si appoggino alla Russia per mettere in crisi l'unità del Vecchio Continente", Vecchio Continente in questo momento più debole per gli importanti appuntamenti elettorali alle porte. "Anche se - ha rilevato ancora Monti -  dopo la  Brexit, operazione di cinismo politico per un interesse di partito, i movimenti populisti non sono più andati avanti nelle elezioni che si sono tenute".
Sui temi più propriamente italiani l'onorevole Renato Brunetta vede nero sulla manovra correttiva del governo che vedrà la luce fra qualche giorno : "Padoan farà il mago Otelma, non sa dove trovare i soldi stretto fra i diktat di Renzi, Gentiloni e le prospettive elettorali. Le accise non si possono toccare, tasse ovviamente neppure, l'unica cosa possibile. Il taglio delle tax expenditures, ma in vista del voto anche qui non conviene. Quindi si "imbroglierà" con la solita rottamazione delle cartelle e la lotta all'evasione fiscale, voci notoriamente non prevedibili e quindi aleatori è una tantum. Se l'Europa farà finta di non vedere, i mercati no. E se Renzi farà il matto lo spread andrà ma mille. Non dimentichiamo che fare adesso questa manovra vuol dire che sarà più pesante, perché basata su 8 mesi e non sui 12".

Ecco intanto il primo televoto sui "sentiment" degli imprenditori e dei manager della platea dell' Ambrosetti 

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