Il ministro degli Esteri Alfano ha annunciato che il giornalista Michele Del Grande è libero e sarà presto in Italia.
Non se ne sa molto di più, ma al di là della obbligatoria pressione diplomatica va rimarcato come questo risultato vada ascritto agli amici e colleghi del giovane regista e reporter che, nell'indifferenza generale e soprattutto delle istituzioni, sono riusciti a mobilitare le piazze, virtuali e non, italiane ed europee finendo per trascinare un riluttante governo forse timoroso di compromettere i rapporti d'affari con la Turchia. Turchia che, va ricordato, sta vivendo una nuova fase di sultanato quasi assolutista dopo la risicata e sospetta vittoria di Erdogan al referendum e che fa della repressione delle libertà intellettuali la prima pratica per consolidare il potere neo-islamico e sempre più distante dai principi di democrazia occidentali ed europei.
La vicenda Del Grande
Non se ne sa molto di più, ma al di là della obbligatoria pressione diplomatica va rimarcato come questo risultato vada ascritto agli amici e colleghi del giovane regista e reporter che, nell'indifferenza generale e soprattutto delle istituzioni, sono riusciti a mobilitare le piazze, virtuali e non, italiane ed europee finendo per trascinare un riluttante governo forse timoroso di compromettere i rapporti d'affari con la Turchia. Turchia che, va ricordato, sta vivendo una nuova fase di sultanato quasi assolutista dopo la risicata e sospetta vittoria di Erdogan al referendum e che fa della repressione delle libertà intellettuali la prima pratica per consolidare il potere neo-islamico e sempre più distante dai principi di democrazia occidentali ed europei.
La vicenda Del Grande
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