La riforma dell'Obamacare (Affordable Care Act) che i Repubblicani stanno tentando da mesi di far passare e che è ancora ferma proprio per l'opposizione di parte del Gop - il prossimo voto è previsto per il 4 luglio - sta ottenendo nella discussione in corso al Senato un risultato paradossale, dal punto di vista storico e anche da quello ideologico: per la prima volta i Repubblicani finiscono ler sostenere che l'assistenza sanitaria dev'essere in maggior parte pubblica abbandonando una posizione storica che affidava ai privati la partita della sanità per gli americani
Un risultato paradossale che emerge dalla discussione e dalla considerazione del fatto che gli stessi americani - anche questa è una novità quasi assoluta - si sono convinti che la cura della sanità spetta allo stato, mostrando quindi minore preoccupazione del passato rispetto all'incremento di spesa pubblica che ciò comporterebbe per lo Stato. In sostanza il Gop non sostiene più che una sanità privatistica riuscirebbe a dare un servizio migliore, però in questa fase si preoccupa di nascondere che potrebbe andare, con la controriforma, verso un taglio di centinaia di milioni, in prospettiva, di fondi del Medicaid e di conseguenza alla mancata copertura sanitaria nei prossimi anni per una ventina di milioni di americani.
Anzi dal canto suo la propaganda repubblicana punta sul fatto che la spesa per il Medicaid sta in realtà salendo a 464 mld di dollari entro il 2026. Ma si tratta di una mistificazione perché - secondo uno studio del Cbo - entro il 2026 la spesa, senza l'approvazione del BCRA (Better Care Reconciliation Act) sarebbe di 624 mld contando: la riduzione quindi è 160 mld nel 2026 (-25%) e in 10 anni il risparmio sarebbe di 772 mld (- 35%).
L'incremento di spesa infatti terrebbe conto di fattori come la crescita prevista dell'iscrizione - quindi più persone che decidono di approfittare della normativa - , i costi dell' assistenza sanitaria vera e propria, l'inflazione, la crescita della popolazione e le politiche che i singoli Stati possono emanare considerando anche il fatto che in questi anni , dal 2010 in avanti, 31 stati più il distretto di Columbia hanno ampliato l'ammissibilità del Medicaid. Quattro lo vorrebbero fare entro quest'anno.
Di conseguenza si comprende facilmente come, dietro la contrazione della spesa, vi è una riduzione di fatto fino al 2026 e in proiezione fino al 2036 delle persone coperte dal programma, fra i 15 e i 20 milioni. Quando invece, in permanenza dell'ACA, altre 14 milioni di persone avrebbero potuto aderire al programma.
Un risultato paradossale che emerge dalla discussione e dalla considerazione del fatto che gli stessi americani - anche questa è una novità quasi assoluta - si sono convinti che la cura della sanità spetta allo stato, mostrando quindi minore preoccupazione del passato rispetto all'incremento di spesa pubblica che ciò comporterebbe per lo Stato. In sostanza il Gop non sostiene più che una sanità privatistica riuscirebbe a dare un servizio migliore, però in questa fase si preoccupa di nascondere che potrebbe andare, con la controriforma, verso un taglio di centinaia di milioni, in prospettiva, di fondi del Medicaid e di conseguenza alla mancata copertura sanitaria nei prossimi anni per una ventina di milioni di americani.
Anzi dal canto suo la propaganda repubblicana punta sul fatto che la spesa per il Medicaid sta in realtà salendo a 464 mld di dollari entro il 2026. Ma si tratta di una mistificazione perché - secondo uno studio del Cbo - entro il 2026 la spesa, senza l'approvazione del BCRA (Better Care Reconciliation Act) sarebbe di 624 mld contando: la riduzione quindi è 160 mld nel 2026 (-25%) e in 10 anni il risparmio sarebbe di 772 mld (- 35%).
Grafico dello studio del Cbo (Congressional Budget Office, organismo indipendente) |
L'incremento di spesa infatti terrebbe conto di fattori come la crescita prevista dell'iscrizione - quindi più persone che decidono di approfittare della normativa - , i costi dell' assistenza sanitaria vera e propria, l'inflazione, la crescita della popolazione e le politiche che i singoli Stati possono emanare considerando anche il fatto che in questi anni , dal 2010 in avanti, 31 stati più il distretto di Columbia hanno ampliato l'ammissibilità del Medicaid. Quattro lo vorrebbero fare entro quest'anno.
Di conseguenza si comprende facilmente come, dietro la contrazione della spesa, vi è una riduzione di fatto fino al 2026 e in proiezione fino al 2036 delle persone coperte dal programma, fra i 15 e i 20 milioni. Quando invece, in permanenza dell'ACA, altre 14 milioni di persone avrebbero potuto aderire al programma.
La nuova politica dei Repubblicani deve tenere conto di questi aspetti e soprattutto del fatto che l'ACA è molto più difficile del previsto da eliminare, se non altro perché per ogni singolo senatore del Gop non è sempre semplice spiegare nei rispettivi collegi elettorali, dove ovviamente sono votati non dai soli ricchi, che si vuole togliere un beneficio del genere. E che gli americani siano ormai convinti che l'assistenza pubblica non è il male assoluto e che spetta allo Stato assicurare la copertura sanitaria per tutti lo dimostra anche un recente sondaggio del Pew Research Center dove ormai sono il 60 % gli americani che sostengono questo principio rispetto al 51% di inizio 2016
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