Passa ai contenuti principali

Una botta di salute

Il senatore John McCain, capofila dei repubblicani che hanno votato contro le proposte anti Obamacare dei trumpiani

Le sconfitte repubblicane sull'abolizione dell'Obamacare non si contano più, tre in pochi giorni con la rabbia di Trump che è sempre più montante verso il partito di cui dovrebbe essere il rappresentante e invece risulta più sopportato che esaltato, almeno in una parte comunque maggioritaria.



I capigruppo di Camera e Senato incitano a continuare nella lotta, magari con l'obbiettivo minimale di introdurre piccole mine vaganti capaci di disinnescare i meccanismi che sostengono il sistema sanitaria (ACA) fatto passare da Obama dopo una lotta di anni e a prezzo di durissimi compromessi, compromessi che tra l'altro sono la causa dei problemi e dei limiti dello stesso programma di assistenza sanitaria.
Però il peggio per Trump potrebbe essere dietro l'angolo e porta la firma dei Democratici sospinti dall'ex speaker Nancy Pelosi. Infatti i Dem stanno riflettendo sul fatto che non possono limitarsi a opporsi - seppure con successo, finora - all'abolizione del sistema come vorrebbero i repubblicani più radicali, del Tea Party e trumpiani. Più di uno infatti teme il giudizio del proprio elettorato che potrebbe criticare una strategia fatta di soli no e nessuna proposta innovativa. Così i Dem si stanno muovendo sottotraccia - ma neppure tanto - con i moderati del Gop, a cominciare da quanti hanno votato contro l'abolizione, per migliorare l'Obamacare e correggerne gli aspetti più controversi e negativi, a cominciare ad esempio dall'eccessivo rincaro delle polizze, e far sì - è una delle idee sul tappeto -di consentire ai 50-64enni di poter essere messi in condizione di acquistare proprio le famigerate polizze.

La strategia Dem

Il piano

Trump naturalmente non ci sta e sta lontano da queste manovre parlamentari. Anzi adesso passa alla fase della vendetta in puro di stile del populista che va in guerra con il "palazzo dei politici di professione". Infatti se per spingere in direzione del voto anti Obamacare ha fatto dichiarare alla sua consigliera Kellyanne Conway he si appresta a terminare i contributi legati all'Obamacare per attenuare i costi per chi ha basso reddito: il presidente vorrebbe attuare la misura per far scattare il risentimento popolare verso il sistema pubblico di tutela della salute e per dare ancora maggiore spinta e "ricattare" i parlamentari ha  minacciato di togliere loro i contributi previsti per l'Obamacare. Secondo la Conway l'intento del presidente sarebbe quello di dimostrare che, se messi nella stessa condizione della gente comune, i deputati e i senatori sarebbero più disposti a votare per l'abrogazione. Ma forse Trump non calcola che potrebbe ottenere l'effetto opposto. E di certo in questo momento, in particolare sull'Obamacare, non ne ha certo bisogno.


Commenti

Post popolari in questo blog

WEF Davos 2019 - Giorno 1

Al via Il World Economic Forum di Davos, senza gli Stati Uniti e con l'ombra sovranista che incombe in particolare sul Vecchio Continente mentre nel contempo sembra attenuarsi la concezione globalista che è il topic dello stesso Wef.

Quale pace?

Bisogna intendersi sulle parole e sulla propaganda. Troppa quest'ultima nei due anni di guerra a Gaza. In ogni caso il piano Trump è approssimativo, aperto a mille interpretazioni. E arriva tardi

Il declino trumpiano

  Photo by  Abhinav Bhardwaj  on  Unsplash Rieccomi… felice di rivedervi. Grazie per aver letto Umberto’s Substack! Iscriviti gratuitamente per ricevere nuovi post e supportare il mio lavoro. Iscritto Dove eravamo rimasti? (Per usare una famosa frase conseguente a un enorme errore giudiziario consumato in Italia negli anni 80). Eravamo rimasti alla rielezione di Donald Trump alla Casa Bianca, E alle previsioni sui ciò che sarebbe succo. Ebbene, abbiamo sbagliato tutti. Sbagliato a pensare che sarebbe stata una presidenza simile al Trump 1, magari temperata dalla esperienza e dall’età del soggetto. Sbagliato a pensare che, grazie al suffragio pesante conseguito, sarebbe stata un’America più salda, un po’ più chiusa in se stessa, impegnata a ripartire dai suoi valori, più conservatrice anche rispetto alle ere Bush e perfino Reagan- Sbagliato a pensare che, con una presidenza annunciata come energica e meno “ideologica” (così sarebbe parso opportuno convergere visto che...