Ora Barcellona, Cambrils, Turkus, la Siberia. E prima Parigi, Parigi ancora, Nizza, Bruxelles, Stoccolma, Londra, Amburgo, Berlino, Manchester. Con camion, coltelli, fucili mitragliatori, bombe al perossido di acetone triciclico con chiodi e pezzi di ferro. Man mano che il califfato viene sconfitto in Siria e in Iraq
- ha ormai solo il 40% del territorio che controllava, forse anche meno - e soprattutto dopo aver perso tutte le sue roccaforti, eccezione fatta in parte per la "capitale" Raqqa, l'unica strategia che gli resta è quella del terrorismo cieco in Occidente, nel ventre molle di società che hanno raggiunto e conquistato pace e anche l'opulenza, crisi permettendo.
La risposta è la stretta sulla prevenzione, più soldati, più polizia, più repressione, meno libertà civili in particolare per i cittadini di religione islamica sospettati di radicalismo, new jersey nella nostre piazze e nelle nostre strade, telecamere a frugare ovunque e meccanismi elettronici per spegnere i motori dei veicoli e fermare i droni, agenti segreti infiltrati. Ma tutti sanno che di fronte al singolo foreign fighter armato anche solo di coltello c'è ben poco da fare, che il radicalizzato in silenzio si può nascondere nella massa dei musulmani onesti e lavoratori.
La prevenzione efficace diventa quindi "politica", quella che i curdi attuano nella battaglia contro il Califfato: armi certamente contro il fascismo jihadista, ma idee, modelli di società aperti e innovatori, di diritti per tutti a cominciare dalle donne, di equilibri sociali e produttivi, di uguaglianze di genere come di reddito, di istruzione, cultura e welfare, di cure generiche e specialistiche per tutti e senza oneri. Il jihadismo tutto ciò non lo contempla nella sua affermazione della disparità di uomini con uomini e di uomini con donne, nel suo eleggere i capi e le guide religiose e concepire società teocratiche, arretrate e violente, prevaricatrici e fonti di squilibri. Per questo diventano più cattivi, feroci, colpiscono alla cieca perché già le diseguali società occidentali non collimano con le fantasie religiose di cui sono vittime. E tantomeno sopportano una visione ancora più aperta e popolare, che invece ai singoli, poveri emarginati e sfruttati, vittime della propaganda jihadista, viene mostrata come il male assoluto. Quel Male Assoluto nel quale i raggirati, gli illusi e condizionati dal verbo degli imam truffatori invece sprofondano per sempre.
Il terrorismo ha colpito ancora. Barcellona stavolta, il marchio è quello dell'Isis. La tecnica come quella di Nizza, di Londra, un furgone lanciato a folle velocità sulle Ramblas a travolgere i passanti, soprattutto turisti. L'autista è scappato, sarebbe armato, si parla di altri armati chiusi in un ristorante . Blindate le strade e chiuso il metro.
Ore 17.55: ci sarebbero almeno due morti e decine di feriti
Ore 18: Confermate le due vittime e che si tratta di terrorismo. In corso una sparatoria al mercato di Boqueria
Ore 18,12: Almeno due persone armate asseragliate in un ristorante turco del mercato della Boqueria
18,24: Sarebbe in corso un blitz delle forze speciali delle Mossos d'Esquadra nel ristorante cove uno o due terroristi sono barricati con ostaggi
Ore 18,47: secondo la polizia almeno tre i morti e una ventina di feriti
Ore 18,53. Radio spagnola parla di 13 vittime. Caccia a un secondo furgone.
Ore 20,26: Confermato un arresto, la polizia però smentisce che vi sia un commando asserragliato in un ristorante con ostaggi. Però i terroristi in fuga sarebbero un paio. Inoltre sarebbe stato trovato un secondo van che era stato affittato e probabilmente era destinato a un altro attentato. Il numero dei morti ufficiali è ancora fermo a tre, per molti media sarebbero 13 ma è probabile che il numero sia destinato a salire. Un buon numero dei feriti sarebbe in gravi condizioni. centinaia e centinaia sui media si tutto il mondo le testimonianze di turistiche si trovavano sulle Ramblas e che hanno assistito alla strage
Ore 21: Un attentatore ucciso nello scontro a fuoco con la polizia a Sant Just Desvern, una decina di chilometri a ovest di Barcellona. Lo scrive La Vanguardia. L'ucciso avrebbe tentato di forzare un posto di blocco.
Ore 23,09: Confermati i 13 morti e i feriti sono saliti a 100. Due gli arrestati legati al terrorismo, sono un marocchino e uno proveniente dall'enclave di Melilla ma nessuno dei due guidava il furgone della strage sulle Ramblas. Nulla si sa di una terza persona uccisa in un conflitto a fuoco con la polizia. Tutti potrebbero essere legati a un'esplosione avvenuta nella notte in una casa di Alcanar, non distante da Barcellona, in cui è rimasta uccisa una persona e un'altra (o due) è ferita in modo grave. Non si esclude che facessero tutti parte dello stesso gruppo che preparava un attentato in grande stile o più
attentati anche con bombe artigianali.
Ore 1,30 : intercettata un'auto a Cambridge a pochi km da Barcellona: uccisi cinque terroristi con cinture esplosive. Volevano travolgere gente sul lungomare. Ferite otto persone tra cui un poliziotto.
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