Ha appena costretto o convinto o indotto il suo portavoce Sean Spicer ad andarsene, il successore Anthony Scaramucci non ha trovato niente di meglio appena insediato di attaccare il capo dello staff della Casa Bianca Reince Priebus che ora è stato cacciato anche lui.
Martedì 1 agosto. Dopo poco più di una settimana anche Anthony Scaramucci è stato rimosso dal ruolo di responsabile della comunicazione della Casa Bianca. La motivazione ufficiale è che il nuovo capo dello staff, John Kelly, sarà libero di costruirsi la sua squadra. Con la sottolineatura che Scaramucci non avrebbe mai potuto lavorare con Kelly. La confusione alla Casa Bianca è sempre più grande e inarrestabile. (Leggere qui Politico)
Il presidente Trump ha anche aumentato attraverso attacchi diretti e indiretti, fatti anche di tweet insultanti, la pressione sul ministro della giustizia
e procuratore generale Jeff Sessions per costringerlo a gettare la spugna. Il capo dell'Fbi James Comey lo ha licenziato qualche mese fa, il consigliere per la sicurezza designato Michael Flynn è stato costretto a dimettersi appena incaricato a causa dei rapporti con la Russia. Sempre Trump, con i suoi famigerati tweet ha annunciato che nell'esercito americano non vi sarà più alcun spazio e nemmeno soldi per i transgender.
Tuttavia i tweet, per ora, non hanno il valore di un ordine presidenziale o di una legge, quindi il ministro delle Difesa James Mattis - preso di sorpresa anche lui - ha dovuto ingoiare il rospo pur non esultando e perfino il capo degli stati maggiori congiunti, il generale Joe Dunford dove aver ordinato di aspettare l'ordine ufficiale, ha difeso l'operato dei transgender nell'esercito.
Ma la lista non è finita e non finirà, la sostanza è che la Casa Bianca e la presidenza sono in pieno marasma, tra il Russiagate - che coinvolge i rappresentanti dell'intera famiglia Trump - il quale non si spegne (a proposito il procuratore speciale Mueller, pur nominato da Trump sarebbe ora nel suo mirino).
La disperazione dei Repubblicani
Perfino il conservatore Wall Street Journal ha scritto che "la misura è colma" prendendo a esempio i ripetuti "abusi" verbali di Trump nei confronti del suo ministro della giustizia Jeff Sessions. Secondo il Wsj il presidente Donald Trump ha "superato una linea rossa" e lo ha messo in guardia dai pericoli che sta correndo: " si sta facendo del male, sta creando nemici tra gli alleati e attraversa confini legali e politici pericolosi" ha scritto in un editoriale.
E sul fatto che il presidente pretenda l'apertura di un'indagine su Hillary Clinton e che voglia cacciare il procuratore indipendente Robert Mueller che indaga sul Russiagate il giornale finanziario parla di un "tipo di rozza rappresaglia politica che ci si aspetterebbe della Turchia di Erdogan o le Filippine di Duterte", senza dimenticare di ricordare a Trump che Mueller lo ha nominato lui dopo la decisione di mandare via Comey.
Poche speranze quindi per il Wsj che Trump cambi, anche se avverte che andando avanti così potrebbe mettere a repentaglio la sua presidenza perché, insiste, se da candidato poteva dire e scrivere ciò che voleva, da presidente ha bisogno di sostegni e certo il continuare a cacciare collaboratori non può deporre a suo favore. Anche perché a questo punto, soprattutto dopo il fallimento di tutti intentativi di archiviare l'Obamacare, il presidente sembra sempre di più essere senza un partito alle proprie spalle (Leggere qui Politico)
Martedì 1 agosto. Dopo poco più di una settimana anche Anthony Scaramucci è stato rimosso dal ruolo di responsabile della comunicazione della Casa Bianca. La motivazione ufficiale è che il nuovo capo dello staff, John Kelly, sarà libero di costruirsi la sua squadra. Con la sottolineatura che Scaramucci non avrebbe mai potuto lavorare con Kelly. La confusione alla Casa Bianca è sempre più grande e inarrestabile. (Leggere qui Politico)
Il presidente Trump ha anche aumentato attraverso attacchi diretti e indiretti, fatti anche di tweet insultanti, la pressione sul ministro della giustizia
e procuratore generale Jeff Sessions per costringerlo a gettare la spugna. Il capo dell'Fbi James Comey lo ha licenziato qualche mese fa, il consigliere per la sicurezza designato Michael Flynn è stato costretto a dimettersi appena incaricato a causa dei rapporti con la Russia. Sempre Trump, con i suoi famigerati tweet ha annunciato che nell'esercito americano non vi sarà più alcun spazio e nemmeno soldi per i transgender.
Tuttavia i tweet, per ora, non hanno il valore di un ordine presidenziale o di una legge, quindi il ministro delle Difesa James Mattis - preso di sorpresa anche lui - ha dovuto ingoiare il rospo pur non esultando e perfino il capo degli stati maggiori congiunti, il generale Joe Dunford dove aver ordinato di aspettare l'ordine ufficiale, ha difeso l'operato dei transgender nell'esercito.
Ma la lista non è finita e non finirà, la sostanza è che la Casa Bianca e la presidenza sono in pieno marasma, tra il Russiagate - che coinvolge i rappresentanti dell'intera famiglia Trump - il quale non si spegne (a proposito il procuratore speciale Mueller, pur nominato da Trump sarebbe ora nel suo mirino).
La disperazione dei Repubblicani
Perfino il conservatore Wall Street Journal ha scritto che "la misura è colma" prendendo a esempio i ripetuti "abusi" verbali di Trump nei confronti del suo ministro della giustizia Jeff Sessions. Secondo il Wsj il presidente Donald Trump ha "superato una linea rossa" e lo ha messo in guardia dai pericoli che sta correndo: " si sta facendo del male, sta creando nemici tra gli alleati e attraversa confini legali e politici pericolosi" ha scritto in un editoriale.
E sul fatto che il presidente pretenda l'apertura di un'indagine su Hillary Clinton e che voglia cacciare il procuratore indipendente Robert Mueller che indaga sul Russiagate il giornale finanziario parla di un "tipo di rozza rappresaglia politica che ci si aspetterebbe della Turchia di Erdogan o le Filippine di Duterte", senza dimenticare di ricordare a Trump che Mueller lo ha nominato lui dopo la decisione di mandare via Comey.
Poche speranze quindi per il Wsj che Trump cambi, anche se avverte che andando avanti così potrebbe mettere a repentaglio la sua presidenza perché, insiste, se da candidato poteva dire e scrivere ciò che voleva, da presidente ha bisogno di sostegni e certo il continuare a cacciare collaboratori non può deporre a suo favore. Anche perché a questo punto, soprattutto dopo il fallimento di tutti intentativi di archiviare l'Obamacare, il presidente sembra sempre di più essere senza un partito alle proprie spalle (Leggere qui Politico)
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