Aggiornamento 19 agosto. Come previsto Steve Bannon lascia la Casa Bianca. Licenziato da Trump, "mi sono dimesso io" ha invece ribadito l'alfiere della destra estrema, supremastista, razzista, anti ebrea, nazionalista e isolazionista. Bannon paga senza dubbio per i fatti di Clarlottesville in cui la l'Alt-Right ha voluto dare una prova di forza e ribadire che Trump è nello Studio Ovale con Bannon al suo fianco per merito suo. Ma paga anche e soprattutto l'ostilità del nuovo capo dello staff Kelly e del consigliere per la Sicurezza nazionale McMaster, i due generali che cercano di porre un freno alla deriva del presidente e salvarlo
dopo sei mesi in cui si è cacciato in una serie di guai (il Russiagate in particolare) e in scelte/non- scelte che stanno paralizzando l'attività di governo con la popolarità in caduta libera (è al 37,8%) e perfino la grande industria e la grande finanza che lo stanno abbandonando con toni fortemente polemici nonostante l'ottima performance dell'incide di Borsa S&P +19% da novembre a luglio e la disoccupazione ai livelli più bassi da 16 anni (a maggio 4,3%). Resta da vedere ora senza Bannon se il presidente potrà recuperare e se i suoi generali riusciranno a frenarlo. Senza trascurare il fatto che un Bannon fuori, con un'arma come Breitbart in mano potrebbe essere molto più pericoloso e influente di prima quando il suo ruolo lo costringeva a stare dentro i ranghi istituzionali (abbastanza, almeno). Ora può influenzare ancora di più il presidente, condizionare la West Wing, "ricattare" perfino con quanto ha appreso e costruito in questi mesi. Ma Bannon, probabilmente, farà anche il partito di Trump, nazionalista, isolazionista e suprematista accentuando ancora di più la crisi del Gop. E poco conta la sua minacciosa dichiarazione mentre lascia la Casa Bianca: "La presidenza Trump per la quale abbiamo combattuto e vinto, è finita". Constatazione, minaccia e solo un' "arma" di distrazione di massa?Steve Bannon non ci sta. Da esperto di media sa che i fatti di Charlottesville, pur dando una dimostrazione di forte ritorno dei suprematisti sul piano internazionale e fornendo al tempo stesso anche una prova di relativa forza, possono però per converso tradursi in un simbolo negativo e coagulare tutto il mondo democratico nel denunciare il pericolo del razzismo e del nazismo striscianti che avanzano in America e in genere nelle democrazie Occidentali.
Così il consigliere strategico di Trump, che in molti vedono prossimo all'emarginazione sotto la pressione dei moderati del clan presidenziale e del Partito repubblicano, corre ai ripari e fornisce una nuova - sarebbe la quarta - chiave di lettura a POTUS (President Of The United States) per sfuggire all'assedio mediatico e alle critiche perfino del mondo imprenditoriale e della finanza. Così Bannon, in un'intervista, riduce i suprematisti e i nazisti a una "collection of clown", un gruppo di pagliacci. Insomma un gruppo di ragazzacci, che fanno casino e anche un po' ridicoli. Così nessuno deve preoccuparsi e anche sul piano linguistico questi gruppi sono "derubricati" a semplici "ethno-nazionalisti".
Peccato però che l'impianto ideologico isolazionista, nazionalista e comunque "bianco" di Bannon siano ben conosciuti ed espressi da anni attraverso il sito che dei suprematisti è sempre stato un riferimento, Breitbart . Ma ora è importante spegnere un po' le luci, spostare l'attenzione, non sottolineare - in America come in Europa - il tentativo dell'Alt-Right di entrare nelle istituzioni, influenzarle, conquistare menti e braccia dei popoli sfiancati dalla crisi e dalla prepotenza di una globalizzazione guidata dalla finanza estrema.
E un altro pericolo potrebbe essere dietro l'angolo, sempre negli States: come evidenzia l'articolo di Politico, le milizie armate antigovernative - gruppuscoli da sempre attivi negli Usa e sempre tenuti d'occhio dall'Fbi - stanno trovando nei nazisti, nel KKK e nei gruppi dell'ultradestra il punto di riferimento politico per la loro attività. Del resto non è passata inosservata la massiccia presenza a Charlottesville di molti uomini abbigliati da paramilitari con fucili d'assalto (la vendita negli Usa è permessa per difesa personale) ed è stato accertato l'intervento di di 32 milizie private.
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