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Amministrazione Trump, solo Scaramucci. Anzi no

Sean Spicer
Addio all'uomo che faceva sorridere i giornalisti e il mondo cercando di spiegare e coprire le gaffe e le incapacità del presidente degli Stati Uniti: Sean Spiece, portavoce della Casa Bianca, se ne va sbattendo la porta dopo la scelta di nominare
il finanziere di Wall Street - e vecchio compagno d'affari di trump - Anthony Scaramucci capo della comunicazione.
  News. Dopo poco più di una settimana Trump ha cacciato anche Scaramucci forse perché temeva rivelazioni compromettenti sugli affari cinesi del finanziere o forse perché quest'ultimo è entrato in conflitto con qualcuno della famiglia Trump e con il nuovo capo dello staff presidenziale Kelly.
Una scelta quella di Scaramuccia voluta dal presidente e che di fatto si era annunciata come una delegittimazione di Spicer, una piccola, ennesima rivoluzione interna di Trump per cercare di arginare una situazione che ogni giorno diventa sempre più complicata.
Sean Spicer era apparso inadeguato fin dal primo giorno essendosi trovato più volte spiazzato dal presidente soprattutto nelle spiegazioni da dare sul Russiagate, superato dai tweet del presidente molto poco istituzionali.
Ma il nuovo ribaltone - da non dimenticare che se n'era andato il designato consigliere per la sicurezza Flynn per il suo coinvolgimento nell'affaire con la Russia e poi il capo dell'Fbi che poi rivelò pressioni dell'inquilino della Casa Bianca per non andare troppo a fondo sulle relazioni con il Cremlino dopo  - segna anche la progressiva difficoltà di Tump di mettere assieme un gabinetto  di esperti e persone con esperienza e non solo.

"These were new and ominous signs of an administration that remains adrift and of a president frustrated with almost everything and everyone around him. Together, they portray a president who appears to believe that if he can only put the most loyal people in the most critical jobs, his troubles will somehow disappear. That, too, is a misunderstanding of the situation in which he now finds himself." (Dan Balz, Washington Post)

Servirebbero funzionari che, al di là della fedeltà al nuovo corso, potessero dare con la loro professionalità spessore alle scelte e alle mosse della presidenza, in politica interna e in quella estera. Invece molti se ne sono andati, altri sono stati emarginati per essere sostituiti da personaggi della cerchia dei Trump - da rimarcare il ruolo della figlia Ivanka e del genero Jared Kushner - privi di esperienza ed esaltati dalla "missione" patriottica" della Make America Great Again. (leggi qui)
Ora non resta che chiedersi, alla fine della settimana che ha visto Trump attaccare l'avvocato  generale Sessions e il procuratore speciale sul Russiagate Mueller, una sola cosa: chi sarà la prossima vittima?

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