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Un 5% di paura mondiale


No, non succederà perché per gli Stati Uniti equivarrebbe a un suicidio e per l'economia mondiale a uno shock di una potenza tale da far dimenticare la Grande crisi del 2008. Però potrebbe accadere, Greg Valliere di Horizon Investments  lo stima nell'ambito di un 5% di possibilità. Cosa? Semplicemente che il governo non abbia più i soldi per pagare obbligazioni,
pensioni, rimborsi o altre voci e non possa più ricorrere all'indebitamento avendo già raggiunto, a 19  mila 800 miliardi di dollari, il tetto massimo per legge. La soluzione è quella banale di alzare il limite legale del debito, serve una legge del Congresso ma ciò non è ancora accaduto e sulla decisione si è innescato un  sottile e pesante al tempo stesso gioco fra il presidente Trump, il capo della maggioranza al Senato Mitch McConnell e i senatori stesso. Prima chje il Dipartimento del Tesoro si trovi a corto di liquidi e debba decidere chi non pagare c'è tempo, fino al 2 ottobre. E anche per questo, oltre che per le intuibili conseguenze su una caduta di credibilità dell'America di onorare le scadenze anche verso i suoi cittadini, non accadrà. Fuorché per quel 5% di possibilità...
Tanto che che Barclays ha avvertito i suo clienti sulla possibilità che se non venisse innalzato il tetto l'economia potrebbe finire in recessione...
“Failure to raise the debt ceiling would ... likely push the economy into a recession if the situation persisted,” Barclays warned in a note to clients on Thursday. (Washington Post)
Ed è di ieri un altro avvertimento, ancora più pesante: quello di Standard & Poor's per la quale  un mancato aumento del tetto del debito, e quindi un default americano, avrebbe conseguenze più catastrofiche del fallimento di Lehman Brothers nel 2008. Dice S&P che gli effetti su "economia e mercati" sarebbero devastanti, con gli Usa che scivolerebbero di nuovo in recessione, "spazzando via la maggior parte dei progressi realizzati con la ripresa". 
Di recente anche Fitch ha lanciato il "warning" sul debito. L'agenzia è pronta a mettere sotto osservazione per un possibile downgrade il rating AAA degli Stati Uniti se il «tetto del debito non sarà aumentato nei tempi appropriati»

Dietro il problema, banale se pensiamo alle conseguenze, ci sono i sempr più cattivi rapporti tra il nuovo inquilino della Casa Bianca e la  sua maggioranza al Senato con i rapporti fra Trump e McConnell sempre più tesi e quasi inesistenti ormai.  (Leggere qui)
Il problema più che reale è psicologico e dipende molto dai tempi dilatati del Senatoi. Questo può portare a moti di panico sui mercati, un atteggiamento di cui l'America della tripla A non ha certo bisogno. E tantomeno il mondo che comincia ora ad uscire dalla crisi. Così, tanto per dare un esempio, i titoli obbligazionari a breve stanno alzano i rendimenti. Giusto perché la fiducia che il tetto del debito sarà alzato c'è, ma non si sa mai...
E così ancora Barclays mette lì qualche dubbio "il mancato aumento del massimale di debito richiederebbe un taglio immediato della spesa pari a circa il 3,5% del PIL". Un evento che darebbe una spinta decisiva alla caduta di fiducia e quindi alla possibile nuova recessione.
Ilò governo rassicura che il via libera all'innalzamento del tetto del debito sarà approvato a settembre. Ma sono questi ritardi, queste incertezze, questi "balletti" fra Casa Bianca, Dipartimento del Tesoro e Congresso non fanno bene alla credibilità e ai mercati. Ecco quindi che assume un valore l'interrogativo che il Washington Post si pone:
"Why is the U.S. government even allowing a 5 percent risk of a major catastrophe over something that could so easily be prevented?"

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