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Coscienze migranti 2

Governo e sinistre-destre italiane, ormai in preda a una crisi di nervi collettiva e ostaggio dei piccoli razzismi quotidiani, stanno impostando la politica di fatto dei respingimenti sulla base dei fattori d'impatto sociale ( il ministro Minniti ha evocato una "rottura sociale" che sa di guerra civile
la quale, se fosse vera e non gonfiata ad arte, certo non defletterà con qualche sbarco in meno) ed economici (il famoso "salviamoli tutti ma non possiamo accoglierli tutti" di renziana memoria).
Ebbene, se stavolta con uno sforzo incredibile "trascuriamo" l'aspetto umanitario, possiamo vedere che di fronte alla paure dilaganti anche un approccio liberal-economicistico finisce per dimostrare che accoglienza, integrazione e melting pot altro non sono che la migliore ricetta per un futuro di crescita anche economica di una nazione o di un continente.
Basti l'analisi di questa ricerca americana (postata dagli economisti di Noisefromamerika) sui risultati positivi di un atteggiamento di apertura verso i rifugiati.

La ricerca

Ecco un paio di tabelle che mostrano  sia la capacità di reddito dei rifugiati negli anni sia la capacità di creare un'impresa nel corso degli anni di permanenza. (Tabelle tratte dal sito: http://www.newamericaneconomy.org/issues/refugees/)



E se vogliamo un ulteriore colpo alla tesi (espressa fra l'altro dalla Merkel) secondo cui il multiculturalismo è fallito, lo infligge la professoressa Rita Chin, professore associato di Storia all'università del Michigan che, come spiega in un'intervista a La Lettura del Corriere delle Sera, ha appena scritto un libro su "The crisis of multiculturalism in Europe", ma avverte che parlare di fallimento "è profondamente fuorviante" perché " è come si rinnegassero milioni di immigrati da tempo già presenti in Europa" e al tempo stesso "il rifiuto del multiculturalismo nasconde i metodi in cui precedenti forme di razzismo sono riproposte sotto forma di differenze inconciliabili tra i musulmani  e la società liberaldemocratica europea.  


E se vogliamo sapere quanto è il contributo che gli immigrati danno all'ITalia e al suo Pil, vediamo in questo sito  che è tutt'altro che indifferente pur fra tutte le difficoltà che un Paese come il nostro frappone a tutti e a dispetto del fasullo allarme sulla presunta "invasione".


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