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Pastorale trumpiana

Sono poveri, malati, senza un lavoro o uno molto precario eppure hanno votato per Trump. Con rabbia più che con speranza.
E adesso, grazie al presidente che hanno votato, si ritroveranno senza l'Obamacare che, pur tra limiti e contraddizioni, assicurava loro un'assistenza sanitaria dignitosa, utile e necessaria.

Leggete questo reportage del Washington Post

Sono gli operai o gli appartenenti alla ex middle class sparita o ridotti ai minimi termini della Grande Recessione, gli uomini e le donne dell'Ohio, del Missouri, del Michigan, della Pennsylvania, gli Stati della Resut Belt che, nel novembre dello scarso, in parteconsistente hanno volytato le spalle ai Democratici per seguire il sogno della First America o dell'America Great Again coniato da Donald Trump.
Un'intera generazione di lavoratori è stata spazzata via, eppure da queste parti come testimoniano molti reportage (vedi qui) si pensa che i "bei tempi" possano tornare, che l'industrializzazione possa tornare a soffiare con forza. E con i numeri di un tempo. Magari complice quella "guerra" alla globalizzazione che la nuova presidenza ha fatto intuire attraverso l'illusione del rilancio dell'industria americana.
Ma la Rust Belt rischia di arrugginire ancora di più. E i suoi sconfitti oggi si accorgeranno di perdere anche quel po' di welfare che l'America riservava loro.

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