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Parigi en Marche!

Sono arrivati a guardarsi in faccia, a discutere e a farsi vedere dai francesi. E più va avanti e più si entra nei dettagli dei programmi e più sembra ridimensionarsi il pericolo Le Pen.
Sembra però, perché la Francia profonda, come gli Stati Uniti profondi e domani l'Italia profonda sono sempre meno controllabili e intuibili dalle forze politiche tradizionali.
Ma stando alle prime impressioni e ai primi sondaggi dopo il confronto gra i cinque principali protagonisti della battagli elettorale per l'Eliseo, quello che pare uscirne al meglio è Emmanuel Macron, l'enfance prodige della politica d'oltralpe, ex ministro per i socialisti e molto, molto liberaldemocratico e molto vicino ai poteri finanziari da cui proviene (è stato banchiere d'affari per Rothschild, ma ha alle spalle il tradizionale percorso dei politici migliori di Francia, Science Po e l'Ena). Secondo previsioni Fillone  e la Le Pen, meglio delle attese  - ma è facile per la sua veste di polemista e oratore efficace con le folle - Luc Melenchon, peggio di tutti Hamon, candidato ufficiale dei socialisti sostenuto solo da mezzo partito, mentre l'altra metà veleggia verso Macron.


Benoit Hamo
I candidati e i sondaggi


Le letture che vanno per la maggiore sui quotidiani ( o periodici) non solo italiani ma anche su molti francesi sono che Emmanuel Macron con il suo movimento En Marche!
liberaldemocraticolaburista è l'unico che può contrastare l'ascesa di Marine Le Pen verso l'Eliseo e anzi, se andasse al ballottaggio, riuscire a batterla. Parallelamente gli stessi media sostengono che il candidato ufficiale del Psf Benoit Hamon, tagliato fuori dalla divisione della sinistra e dal fatto che metà del suo partito pur di vincere guarda al "fuggiasco" Emmanuel Macron, porterà all'estinzione del suo partito o alla sua marginalità grazie al suo programma radicale e molto di sinistra e soprattuto molto innovativo, soprattutto appunto a sinistra per come la conosciamo oggi.
Ma forse, suo malgrado, Hamon sta segnando una via diversa per riattivare la sinistra anche in Europa, una sinistra che ritrovando i vecchi valori e coniugandoli con il mondo che c'è e in particolare con quello che sarà, soprattutto dal punto di vista tecnologico e ambientale.
Illusione? Forse. Errore? Può darsi. Vessilliferi della sconfitta comunque, vedere Sanders, magari Corbyn? Chi lo sa? Però vale la pena di ragionarci sopra, perché le idee nuove non fanno mai male, purché siano proprio idee e non slogan.

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Per vedere grafici e sondaggi leggere qui

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