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Migranti venite negli Usa. Anzi no

Donald Trump prepara la "svolta" sull'accoglienza dei migranti. Una stretta o una cessione alle pressioni liberal e al mondo che cambia con i popili più liberi di entrare in un Paese per migliorare la propria posizione e stare meglio oltre che per trovare, naturalmente, un lavoro.

Questa la proposta della Casa Bianca

Ma nel frattempo, accennando alla volontà di sistemare 1,8 richiedenti o in lista d'attesa, scoppia il caso della definizione data da Trump e dai Repubblicani sulla circostanza e sulla normativa che disciplina gli ingressi a fini di cittadinanza: Trump ha usato il termine "migrazione a catena" per definire il fenomeno per cui sono facilitati nella cittadinanza, coloro che hanno parenti già regolari negli Usa o rientrano in parametri d'età stabiliti dall'Immigration and Nationality Act del 1965. Ma l'uso del termine dà una connotazione negativa e non scientifica come era precedentemente, visto anche che negli ultimi decenni si era affermata la dizione "ricongiungimenti familiari". Secondo molti esperti e i Dem l'uso di questo termine di parte di Trump fa parte di una precisa strategia per far caricare, presso l'opinione pubblica, le migrazioni di connotati negativi, oscuri e complottisti.

Sul tema leggere qui The New York Times

Tuttavia l' "apertura" della Casa Bianca è legata anche allo shutdown fermato per ora la settimana scorsa ma minacciato dai Dem se non si raggiunge un accordo complessivo sul budget al governo federale entro l'8 febbraio. Trump che vuole colpire gli avversari e non è disponibile a transigere sul tema immigrati, punto forza della sua campagna elettorale e delle sue politiche, vorrebbe scambiare la proposta con il via libera al finanziamento del muro al confine con il Messico. Ma è difficile che i Dem accettino o cadano nella trappola. A meno che non seguano il consiglio di Francis Wilkinson su Bloomberg secondo il quale il muro per Trump è solo un simbolo: "Quindi dateglielo" suggerisce

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