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Le bugie hanno le gambe corte. Soprattutto negli Usa - Lies have short legs. Above all in the USA


Quante volte ha mentito Donald Trump nel suo primo anno di presidenza. Tante, tante volte, decisamente troppe. Anche per un politico. Per ora non parliamo di Fire and Fury, ma ci soffermiamo  sulle bugie o sulle mistificazioni che Trump ha usato - in occasioni pubbliche o via Twitter - in un numero esagerato di volte rispetto al suo ruolo, cioè di rappresentante del più potente Paese al mondo.

E anche esagerando - ma è nello stile del personaggio - andando al di là del necessario in un eccesso di vanagloria e di trionfo dell'Io che dovrebbe far riflettere sui pericoli che corre il mondo intero a trovarsi a fare i conti con un uomo del genere.

Il Washington Post ha fatto un'accurata ricerca e ha ricostruito 1.950 affermazioni false o fuorvianti proclamate in 347 giorni (una media di 5.6 al giorno)  alla Casa Bianca. Leggetele qui

E sulla ricostruzione sempre sul WaPo è stato elaborato anche un grafico significativo:


Al di delle bugie, l'esame del primo anno trumpiano rivela anche molti altri problemi. Posizione e scelte politiche a parte, ovviamente. Così da una ricerca del WaPo insieme al Partnership for Public Service, un'organizzazione no profit che mappa il sistema governativo americano, emerge che il presidente è in ritardo, abbastanza in ritardo ma anche in difficoltà, sulle nomine in 626 posizioni chiave nella struttura federale. Circa la metà sono state confermate, ma per le restanti la Casa Bianca va piano. Molto più piano rispetto al suo predecessore oltretutto tenendo conto che questi incarichi sono parte delle circa 1200 nomine dirigenziali sulle quali si deve esprimere il Senato dando o meno il suo consenso rispetto alle proposte.

Sullo sfondo, ma neppure tanto, naturalmente vi è il Russiagate, catalizzatore di molte delle affermazioni fuorvianti o false pronunciate dal presidente. Un caso di cui Trump non riesce a liberarsi e che si arricchisce ogni giorno di nuovi capitoli, tra quelli denunciati e scoperti dai media, quelli svelati da ex collaboratori dello stesso Trump - le dichiarazioni di Steve Bannon ne sono un esempio lampante - o quelli scoperti dal procuratore speciale Robert Mueller.
Per capire dove è arrivato il Russiagate tra scoperte e dichiarazioni, basta leggere questa ricostruzione del WaPo  arricchita dal grafico interattivo un cui screenshot è riprodotto qui sotto .






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