Più che parlare fra di loro, cosa che fanno abitualmente in mille altre occasioni e senza bisogno di vertici, l'appuntamento, come altri simili, sono l'occasione per lanciare parole d'ordine e messaggi, più o meno subliminali, al 99% della popolazione mondiale, quella che vive con pochi centesimi di dollaro o euro e quella che vive del proprio stipendio o della propria piccola attività. Lo scopo? I Grandi Ricchi illustrano il futuro che stanno allestendo, spiegano i trend ai quali il mondo si dovrà adattare o piegare.
Ma nonostante gli sforzi, loro stessi non possono negare che lo sviluppo del mondo sta generando squilibri e disuguaglianze, crescenti soprattutto. La risposta però è la solita: liberismo spinto e riforme, queste ultime ovviamente in linea con il primo principio. Altre strade non sono indicate, se non qualche volo pindarico senza costrutto, qualche lamentazione. E altre vie neppure esplorate, ipotizzate.
Così si ammette che le cose, rispetto ai rilievi di ogni anno, non sono cambiate. E per l'Italia va ancora peggio (al di là del solito incoraggiamento del Fmi che prevede un refolo di crescita in più, rapidamente calante nei prossimi anni però. Con la raccomandazione, fatta propria anche dall'Ocse, però di andare avanti sulla strada delle "riforme").
Tornando ai trend uno studio del Wef vuole misurare lo sviluppo in alternativa al Pil concentrandosi sulla condisione e gli standard di vita delle persone e sulla futura impermeabilità delle economie. Come dice la relazione al The Inclusive Development Index la situazione è andata peggiorando:
"... l'indice di sviluppo inclusivo mostra che le economie stanno dando priorità alle politiche che supportano la crescita a breve termine rispetto all'inclusione e alla sostenibilità, nonostante le preoccupazioni sulla disuguaglianza sociale
.. "Negli ultimi cinque anni, nonostante la crescente economia mondiale, l'inclusione sociale è diminuita o è rimasta invariata in 20 delle 29 economie avanzate e l'equità intergenerazionale si è deteriorata in 56 delle 74 economie emergenti"
Commenti
Posta un commento