Ha fretta, molta fretta Donald Trump di archiviare l'era Obama, di liquidare le sue affermazioni, di mettere in ombra le sue politiche e i successi relativi,
amplificandone invece le sconfitte o le decisioni sbagliate (in politica estera farà così, la volontà di portare a Gerusalemme l'ambasciata Usa e il via libera di Netanyahu a 2500 edifici per i coloni in Cisgiorndania).
Fra le prime direttive presidenziali emanate, oltre al taglio dei finanziamenti alle cliniche abortiste e all'inizio dello smontaggio dell'Obamacare, l'archiviazione del Ttp che comunque non era ancora effettivo. Trump, come ha ribadito ieri ai Ceo delle principali fabbriche automobilistiche, preme e premerà perché gli stabilimenti restino in America sostenendo nel contempo che "l'ambientalismo è fuori controllo" e dando con ciò la conferma ai peggiori timori sulla politica dell'era Trump, in particolare in materia energetica e, appunto, di protezione dell'ambiente. Tutto o quasi ha voluto dire Trump con quella fase, ovvero che ogni politica produttiva sarà privilegiata a dispetto degli ostacoli etici, che il business avrà la supremazia rispetto ai fattori umani.
Un esempio è l'ordine esecutivo firmato ieri che riavvia la costruzione dell'oleodotto Keystone XL and Dakota Access che era stato bloccato da Obama e contestato sia da ambientalisti che che nativi americani , in quanto passa su terre considerate sacre e contaminerebbe le falde acquifere. (Leggi qui)
Inoltre sul piano delle libertà ieri è arrivata un altro segnale preoccupante: alle numerose agenzie fedrali, quella dell'energia ad esempio, è stato ordinato di ridurre, limitare, eliminare le comunicazioni pubbliche, ai giornali e attraverso i social sull'attività dell'agenzia stessa. (Leggi qui)
Il Ttp (Che cosè il Ttp)
Analoga confusione in senso alla nuova amministrazione si profila sull'abolizione del Tpp, che comunque non era ancora stato ratificato dal Congresso. La linea del "comprare americano, assumere americano" dovrebbe essere il faro, ma se effettivamente i trattati dovessero essere denunciati in cambio di una futura rinegoziazione, è praticamente certo che i Paesi interessati, quelli orientali in particolare, ma forse anche il Canada reagiranno con dazi verso le merci americane e contemporaneamente per maggiori incentivi alle aziende Usa che vorranno andare a produrre da loro per esportare nei mercati altrimenti non graditi a Trump.
Non solo, il danno maggiore (per gli Usa) sarà che l'abolizione del Ttp farà un grosso favore alla Cina che diventerà il referente per chi si trova fuori dall'accordo.
amplificandone invece le sconfitte o le decisioni sbagliate (in politica estera farà così, la volontà di portare a Gerusalemme l'ambasciata Usa e il via libera di Netanyahu a 2500 edifici per i coloni in Cisgiorndania).
Fra le prime direttive presidenziali emanate, oltre al taglio dei finanziamenti alle cliniche abortiste e all'inizio dello smontaggio dell'Obamacare, l'archiviazione del Ttp che comunque non era ancora effettivo. Trump, come ha ribadito ieri ai Ceo delle principali fabbriche automobilistiche, preme e premerà perché gli stabilimenti restino in America sostenendo nel contempo che "l'ambientalismo è fuori controllo" e dando con ciò la conferma ai peggiori timori sulla politica dell'era Trump, in particolare in materia energetica e, appunto, di protezione dell'ambiente. Tutto o quasi ha voluto dire Trump con quella fase, ovvero che ogni politica produttiva sarà privilegiata a dispetto degli ostacoli etici, che il business avrà la supremazia rispetto ai fattori umani.
Un esempio è l'ordine esecutivo firmato ieri che riavvia la costruzione dell'oleodotto Keystone XL and Dakota Access che era stato bloccato da Obama e contestato sia da ambientalisti che che nativi americani , in quanto passa su terre considerate sacre e contaminerebbe le falde acquifere. (Leggi qui)
Inoltre sul piano delle libertà ieri è arrivata un altro segnale preoccupante: alle numerose agenzie fedrali, quella dell'energia ad esempio, è stato ordinato di ridurre, limitare, eliminare le comunicazioni pubbliche, ai giornali e attraverso i social sull'attività dell'agenzia stessa. (Leggi qui)
Il Ttp (Che cosè il Ttp)
Analoga confusione in senso alla nuova amministrazione si profila sull'abolizione del Tpp, che comunque non era ancora stato ratificato dal Congresso. La linea del "comprare americano, assumere americano" dovrebbe essere il faro, ma se effettivamente i trattati dovessero essere denunciati in cambio di una futura rinegoziazione, è praticamente certo che i Paesi interessati, quelli orientali in particolare, ma forse anche il Canada reagiranno con dazi verso le merci americane e contemporaneamente per maggiori incentivi alle aziende Usa che vorranno andare a produrre da loro per esportare nei mercati altrimenti non graditi a Trump.
Non solo, il danno maggiore (per gli Usa) sarà che l'abolizione del Ttp farà un grosso favore alla Cina che diventerà il referente per chi si trova fuori dall'accordo.
A host of foreign policy luminaries in Washington, including this former U.S. ambassador below, panned Trump's decision to gift China the upper hand:
"Trump has single-handedly given away an enormous source of leverage over China," Edward Alden, of the Council on Foreign Relations, told CNN. "The first rule of negotiating is don't give away something for nothing, and he's done that right off the bat."
(Dal Today's WorldView del Washington Post)Il prodromo a una guerra commerciale che a breve penalizzerà le aziende del mercato interno Usa che riusciranno ad esportare molto meno, ma soprattutto i consumatori che per avere gli stessi prodotti di prima dovranno pagare di più.
“This abrupt action so early in the Trump administration puts the world on notice that all of America's traditional economic and political alliances are now open to reassessment and renegotiation,” said Eswar Prasad, trade policy professor at Cornell University. “This could have an adverse long-run impact on the ability of the US to maintain its influence and leadership in world economic and political affairs.” Ylan Q. Mui, January 23, WpTuttavia questa decisione come molte altre potrebbe non avere la via spianata e la vita facile auspicata da Trump. Ampi settori del Partito repubblicano giudicano la scelta disastrosa e pfemiante proprio per il principale avversario del hivo presidente, colui che viene giudicato un pericolo: La Cina. Esemplare l'analisi dell'ex candidato alla presidenza John McCain:
“I believe that this is harmful. And over time, it will give the Chinese a greater domination economically.”
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