Trump sbrigativo. Fin troppo, visto che sembra non rendersi conto di quanto sta accadendo nel mondo e attorno a sè. Non che debba per forza tenerne conto,
è il presidente degli Stati Uniti e ha tutto il potere che può volere e che una democrazia gli concede. Inoltre chi protesta non è certo della sua parte politica e la lotta in questo caso è esplicita e annunciata. Scontata verrebbe da dire.
Però la rimozione di Sally Yates, ministro della Giustizia - reggente, è vero, ma pur sempre una persona e un'esponente delle istituzioni e custode dei poteri fondamentali - rischia di segnare uno iato capace di connotare l'intera azione di governo di Trump nel futuro.
E il nuovo presidente non può rifugiarsi dietro un inquietante precedente storico, quello del "Massacro di Sabato Notte" di Nixon del 1973 anche se il suo appèare sempre di più come un Monday Night Massacre. Causato ancora, come quasi tutto in questi ultimi giorni, il controverso ordine esecutivo sullo stop provvisorio all'immigrazione da sette Paesi considerati da Trump come pericolosi e forieri di potenziali terroristi.
Intanto a rendere ancora più pesante la situazione, 900 funzionari del Dipartimento di Stato hanno firmato un memorandum di dissenso verso l'ordine presidenziale, nonostante la minaccia del portavoce Sean Spicer di accettare o andarsene. Questo gesto si aggiunge agli altri, dimissioni, altre notes, richieste di spostamenti si stanno moltiplicando nell'amministrazione Usa, tanto da metterla in difficoltà in numerose attività, a cominciare da quella diplomatica. (Leggere qui)
è il presidente degli Stati Uniti e ha tutto il potere che può volere e che una democrazia gli concede. Inoltre chi protesta non è certo della sua parte politica e la lotta in questo caso è esplicita e annunciata. Scontata verrebbe da dire.
Però la rimozione di Sally Yates, ministro della Giustizia - reggente, è vero, ma pur sempre una persona e un'esponente delle istituzioni e custode dei poteri fondamentali - rischia di segnare uno iato capace di connotare l'intera azione di governo di Trump nel futuro.
E il nuovo presidente non può rifugiarsi dietro un inquietante precedente storico, quello del "Massacro di Sabato Notte" di Nixon del 1973 anche se il suo appèare sempre di più come un Monday Night Massacre. Causato ancora, come quasi tutto in questi ultimi giorni, il controverso ordine esecutivo sullo stop provvisorio all'immigrazione da sette Paesi considerati da Trump come pericolosi e forieri di potenziali terroristi.
Intanto a rendere ancora più pesante la situazione, 900 funzionari del Dipartimento di Stato hanno firmato un memorandum di dissenso verso l'ordine presidenziale, nonostante la minaccia del portavoce Sean Spicer di accettare o andarsene. Questo gesto si aggiunge agli altri, dimissioni, altre notes, richieste di spostamenti si stanno moltiplicando nell'amministrazione Usa, tanto da metterla in difficoltà in numerose attività, a cominciare da quella diplomatica. (Leggere qui)
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