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La grande fuga e il grande vuoto

Si parla di decine, l'amministrazione Trump accenna a una manciata di alti funzionari che stanno lasciando i vertici delle tredici divisioni del Dipartimento di Stato. Presentare le dimissioni è normali per i massimi livelli delle agenzie
e degli uffici governativi al momento di scambio di presidenza, ma in genere moltissimi restano e sono confermati proprio per la loro competenza e conoscenza dei più delicati dossier internazionali. Ma stavolta no: non solo numerose dimissioni sono state accettate, ma molti degli ormai ex funzionari hanno preferito ribadire di volersene andare. In evidente polemica con la nuova amministrazione.

Il compito del Segretario di Stato Rex Tillerson (ruolo appena ottenuto) appare molto difficile. L'intero livello di alti funzionari di gestione si è dimesso Mercoledìè partito un esodo di massa continuo di alti funzionari del Foreign Service che non vogliono restare per l'epoca Trump. (Wp 26 gennaio '17)

Il nuovo segretario di Stato Rex  Tillerson farebbe bene ad essere preoccupato: non sarà facile rimpiazzare questa classe di diplomatici e d esperti, con decine di anni di relazioni delicate, prima e dopo la caduta del Muro di Berlino, prima e poi l'11 settembre.  Da non trascurare il fatto che un buon numero di coloro che stanno per lasciare preferisce andare in pensione piuttosto che restare a servire la nuova amministrazione.
E dire che avevano prestato il loro lavoro, con gli stessi impegni e competenza, per entrambi i partiti mentre i giovani che verranno designati dovranno ricostruirsi una memoria storica e rapporti personali e di conoscenza  delle burocrazie  di alleati e avversari per le quali ci vogliono decenni di frequentazione. Il rischio concreto è che l'amministrazione Trump si trovi come un cieco alla guida di una fuoriserie che tutti attendono di vedere e provare. In un momento per di più, in cui lo stesso presidente ha firmato lo stop alla trattativa per il Ttp, ha annunciato che verrà rivisto il Nafta e messi in discussione la Nato, i rapporti con Cina ed Europa. (Leggere qui lo sfogo del funzionario e il suo richiamo al rispetto dei principi).

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  Photo by  Abhinav Bhardwaj  on  Unsplash Rieccomi… felice di rivedervi. Grazie per aver letto Umberto’s Substack! Iscriviti gratuitamente per ricevere nuovi post e supportare il mio lavoro. Iscritto Dove eravamo rimasti? (Per usare una famosa frase conseguente a un enorme errore giudiziario consumato in Italia negli anni 80). Eravamo rimasti alla rielezione di Donald Trump alla Casa Bianca, E alle previsioni sui ciò che sarebbe succo. Ebbene, abbiamo sbagliato tutti. Sbagliato a pensare che sarebbe stata una presidenza simile al Trump 1, magari temperata dalla esperienza e dall’età del soggetto. Sbagliato a pensare che, grazie al suffragio pesante conseguito, sarebbe stata un’America più salda, un po’ più chiusa in se stessa, impegnata a ripartire dai suoi valori, più conservatrice anche rispetto alle ere Bush e perfino Reagan- Sbagliato a pensare che, con una presidenza annunciata come energica e meno “ideologica” (così sarebbe parso opportuno convergere visto che...