Passa ai contenuti principali

Il PunT.U.M. - Un lampo nel buio




17 e 18 marzo - 21 e 22esimo giorno


💣💣💣Un teatro distrutto con dentro centinaia di rifugiati e forse altrettanti morti. E' accaduto a Mariupol. E un altro teatro, virtuale stavolta, fatto di insulti via etere e via web lanciati dal presidente Usa Je Biden a Putin - definito un omicida e criminale - e la risposta, ovviamente indignata e carica di rancore attuale e futuro, da Mosca. Un po' più concreto e come un lampo improvviso in una notte buia e tempestosa, l'annuncio del consigliere di Zelensky secondo cui un accordo sarebbe possibile in 10 giorni. Molto ottimismo e una dichiarazione esplicita quando le trattative private e riservate sono l'essenza dei veri accordi anche solo per un cessate il fuoco.Ucraina Russia, news sulla guerra di oggi| Il consigliere di Zelensky: «È possibile un accordo in 10 giorni» | Biden: «Putin è un dittatore omicida»- Corriere.it
Teatro quindi  e tanti pessimi attori per una piece dannatamente seria e drammatica dove sono gli spettatori a pagare. E non al botteghino. 
Per stare sui fatti concreti un dato di fatto, anche se negato dagli americani ma non dagli inglesi è che i russi hanno rallentato e in qualche caso si sono fermati. Con l'avanzata, non con i bombardamenti  dell'artiglieria e degli aerei. Gli ucraini resistono, grazie al coraggio e all'unità nonostante i massacri, ma soprattutto grazie alle armi occidentali. Quelle letali americane e i droni turchi, Turchia che è il principale mediatore fra Mosca e Kiev. Cheap but lethal Turkish drones, the Bayraktar TB2, bolster Ukraine's defenses against Russian invasion | AP News
Le prove di questi problemi russi  non sono solo nelle manovre sul terreno, ma anche dalle parole che arrivano dal Cremlino. Sia quando Putin se la prende con i patrioti e i traditori all'interno del Paese, sia quando ammette che non vuole prendere l'intero Paese. Ammesso che non sia una dichiarazione falsa come altre migliaia, si conferma quanto viene sostenuto da tempo: non ha forze abbastanza da invadere e controllare il secondo Paese, per estensione, dell'Europa e il costo sarebbe allucinante. Per di più mentre le sanzioni penalizzano non poco la Russia che pure a fatica ha pagato la tranche delle obbligazioni in scadenza. Russia Averts Default After Investors Receive Foreign-Debt Payments - WSJ .  Il problema è che la guerra finanziaria globale danneggerà buona parte del pianeta. Lo sostiene l'Ocse. Ukraine War’s Global Economic Impact to Hit Poorest Hardest, OECD Says - WSJ. - China's Ukraine Ties - The Wire China
Su quest'ultima affermazione è interessante un articolo sul NYT dei professori Henry J. Farrelle e Abraham L. Newman secondo i quali
(...) "per quanto si parli di politica multipolare, quando si parla di reti globali c'è una sola superpotenza: gli Stati Uniti. Molte reti globali hanno centralizzato le strozzature economiche e gli Stati Uniti sono in grado di coglierle, trasformandole in strumenti di coercizione. Nessun altro paese può eguagliare questa capacità. L'America ora può ridistribuire le reti globali per intrappolare e soffocare oligarchi, banche e persino interi paesi, come la Russia ha dolorosamente scoperto".
Il problema, per i due studiosi, è che per quanto si ricorra alla Cina e si tenti di costruire reti alternative, niente e per i prossimi decenni potrà mettere in discussione questo potere Usa capace quindi di scatenare un vero conflitto finanziario. Il pericolo, avvertono, sono i proclami di questi giorni di funzionari e politici Usa che mirano a mettere in ginocchio definitivamente la Russia e Putin stesso. E ciò potrebbe avere conseguenze imprevedibili e letali perché al conflitto finanziario lo zar potrebbe reagire con il conflitto "tradizionale", con le armi. 

(...) "Queste affermazioni (dei funzionari e politici Usa, ndr)sono state chiarite frettolosamente, ma illustrano un pericolo più profondo. Come sottolinea un nuovo libro dello storico Nicholas Mulder, "l'arma economica" delle sanzioni e dei blocchi non funziona in modo così prevedibile o efficace come immaginano i suoi sostenitori. Più potenti sono le sanzioni, maggiore è il pericolo che portino a una risposta imprevedibile. Come dimostra il signor Mulder, i timori di sanzioni hanno contribuito a spingere le ambizioni territoriali della Germania nazista. Più di recente, quando l'Iran si sentiva pesantemente schiacciato dalle sanzioni, è stato accusato di aver attaccato la navigazione attraverso lo Stretto di Hormuz, un punto chiave nell'economia energetica globale. Più il regime di Putin si avvicina al collasso, più è probabile che si scaglierà".

Commenti

Post popolari in questo blog

WEF Davos 2019 - Giorno 1

Al via Il World Economic Forum di Davos, senza gli Stati Uniti e con l'ombra sovranista che incombe in particolare sul Vecchio Continente mentre nel contempo sembra attenuarsi la concezione globalista che è il topic dello stesso Wef.

Quale pace?

Bisogna intendersi sulle parole e sulla propaganda. Troppa quest'ultima nei due anni di guerra a Gaza. In ogni caso il piano Trump è approssimativo, aperto a mille interpretazioni. E arriva tardi

Il declino trumpiano

  Photo by  Abhinav Bhardwaj  on  Unsplash Rieccomi… felice di rivedervi. Grazie per aver letto Umberto’s Substack! Iscriviti gratuitamente per ricevere nuovi post e supportare il mio lavoro. Iscritto Dove eravamo rimasti? (Per usare una famosa frase conseguente a un enorme errore giudiziario consumato in Italia negli anni 80). Eravamo rimasti alla rielezione di Donald Trump alla Casa Bianca, E alle previsioni sui ciò che sarebbe succo. Ebbene, abbiamo sbagliato tutti. Sbagliato a pensare che sarebbe stata una presidenza simile al Trump 1, magari temperata dalla esperienza e dall’età del soggetto. Sbagliato a pensare che, grazie al suffragio pesante conseguito, sarebbe stata un’America più salda, un po’ più chiusa in se stessa, impegnata a ripartire dai suoi valori, più conservatrice anche rispetto alle ere Bush e perfino Reagan- Sbagliato a pensare che, con una presidenza annunciata come energica e meno “ideologica” (così sarebbe parso opportuno convergere visto che...