Domenica 6 marzo
Diversi gli spunti di giornata. Il primo è l'interrogativo sul perché l'esercito russo rallenta oppure va così piano avanti nonostante il controllo totale dei cieli ( su questo c'è 👉la questione degli aerei che Zelensky vuole da America & C e soprattutto dalla Polonia come sub proposta rispetto alla no fly zone, ma ne parleremo più avanti).
Le risposte sono diverse: difficoltà di approvvigionamenti, sottovalutazione dell'avversario, semplice prudenza oppure strategia. Partendo da questa ultima il Corriere riporta al '39 e al '45 con l'Armata Rossa che dopo tre mesi di strenua resistenza della Finlandia si deve accontentare di piccole fette di territorio. Ciò avrebbe convinto i tedeschi a ritenere che l'eredità zarista e le decimazioni post rivoluzione hanno minato l'armata, salvo poi accorgersi che era solo una tattica. Colonna d’invasione ferma fuori Kiev: ma l’esercito russo è debole?- Corriere.it . L'impressione è che sia una conseguenza del fallimento del blitz, della voglia di Putin di mettere a terra subito l'Ucraina, spazzare via il governo con l'appoggio di parte delle popolazione e insediare un esecutivo-fantoccio. Niente di tutto questo, la resistenza è incredibile, nel Paese ,repubbliche indipendentiste a parte, non c'è più un filo russo. 👉Quindi Piano B, ovvero massiccio fuoco distruttivo dell'artiglieria e dell'🛩aviazione, stile Siria insomma, per spianare il terreno poi ai carrarmati e alle truppe una volta fatto il deserto. Anche questo piano B ha un punto debole: presume che la resistenza nelle città sia fiaccata dai bombardamenti e dalla fuga della popolazione. Tutto da dimostrare.
La preoccupazione a Mosca però è un'altra, al di là dei sogni o dei progetti di Putin: che l'Ucraina ceda un po' alla volta ma non del tutto, faccia avanzare l'armata russa sempre più in profondità e avanti. Ma in questo modo l'esercito di Putin si sfilaccia, si allunga e si offre alla guerriglia anche fuori dalle città. E poi, senza un governo pure filo russo ma non forte a Kiev, i soldati dell'invasione saranno costretti a restare lì a lungo, mesi, anni. Con quali effetti? Stanchi, demotivati perché si troveranno a diventare quasi criminali di guerra e a colpire i civili, presi di mira ogni giorno da azioni mirate, guidate dai servizi occidentali e con le armi sofisticate dell'Ovest, i rifornimenti faticheranno ad arrivare, i mezzi sarà difficile mantenerli efficienti a lungo. E costosi, oggi ma ancora più domani per una Russia indebolita sul piano finanziario. Non sarà uno scenario afghano, anche per la diversità morfologica del terreno, ma potrebbe assomigliargli molto.
Proprio 👉sulla resistenza sta lavorando l'Occidente. L'America ragiona su aerei da dislocare in Polonia, ma Mosca avverte: sarebbe guerra totale. White House Says U.S., Poland Working on Warplanes for Ukraine - Bloomberg - White House weighs 3-way deal to get fighter jets to Ukraine - POLITICO
Poi c'è un altro fronte che si apre: l'inasprimento delle sanzioni, per fare più male possibile alla Russia senza scatenare un confronto armato diretto. Gli Usa potrebbero rinunciare all'importazione del 🛢petrolio russo, una mossa prodromica a una scelta simile dell'Europa, anche se qui molto più complicata. Oltre oceano Blinken ha confermato che si studia anche questa strada. Nel contempo,la strategia di uscita dalle importazioni dalla Russia di petrolio potrebbe passare attraverso due clamorose mosse: si starebbe preparando una visita di Biden in Arabia Saudita dal principe Mohamed bin Salman indicato come il mandante dell'omicidio del giornalista del Washington Post Jamal Kashaoggi. Il motivo? Fin troppo semplice: far pompare più petrolio. L'altra mossa sarebbe quella di riallacciare con il Venezuela di Maduro per ottenere da lì più petrolio.US Officials Travel to Venezuela, a Russia Ally, as the West Isolates Putin - The New York Times
👉E sempre per restare in America, Trump è spiazzato dall'appoggio dei cittadini e anche di una parte consistente del suo elettorato conservatore a un atteggiamento rigido e punitivo verso la Russia. Così ha scelto di straparlare, vaneggiare ipotizzando il ricorso a una squadra di aerei con le insegne cinesi per bombardare la Russia e poi far ricadere la colpa su Pechino spingendola allo scontro di eserciti con Mosca. Decisamente un uomo che non sta bene. Il quale deve anche sopportare che la sua idea di America first s'incrini in questo gran ritorno delle alleanze multilaterali.
👉Lo zar continua a rifiutare tutte le mediazioni, perfino l'amico Erdogan dopo Bennett e Macron non riesce a smuoverlo dai suoi obbiettivi. Ovvero la conquista dell'intera Ucraina, senza lasciare spazio e terreno anche a una mini Ucraina libera, che diventerebbe santuario della guerriglia e punto di riferimento ed esempio per la rivincita. Continua a contare su un governo amico che, a questo punto, potrebbe avere alla testa russi veri e propri, magari dalle repubbliche del Donbass se non addirittura da oltre frontiera. Vorrebbe, è ovvio, anche una riduzione delle sanzioni, ma su questo ha poca capacità di manovra e niente da offrire se sta sulle sue posizioni. Così dalla Russia scappano tutti, ieri è toccato a Visa e Mastercard (Mastercard, Visa suspend operations in Russia after invasion | AP News ) un bel po' di aziende e company fino al mondo digitale dell'intrattenimento e delle relazioni come Tik Tok e Netflix. E non solo i prodotti occidentali, la grande finanza, gli investitori. Sono anche i russi a scappare via, i professionisti abbienti, chi ha un'occupazione ricercata all'estero e magari ancorata a una società occidentale. Anche questo è un fronte pericoloso per Putin, se ne vanno i cervelli, gli ultimi contatti con l'Occidente, offrono un cattivo "esempio". Anche se, con la censura, a saperlo non saranno moltissimi.
Commenti
Posta un commento