"Il mondo non è più lo stesso": definizione banale. "Non sarà più lo stesso": sempre banale ma con qualche spunto. "Non sarà più quello di una volta": naturale, si chiama evoluzione. Oppure rivoluzione.
Ce ne sono di tanti tipi, ma quella tecnologica, oggi come oggi e dopo quelle politiche del '900, sta letteralmente cambiando non solo il mondo, ma la vita di tutti noi. Ormai comunichiamo da qualsiasi parte del pianeta, ci vediamo, siamo connessi, possiamo lavorare da remoto, Dunque noi siamo cambiati, siamo "rivoluzionati". E il mondo attorno a noi cambia, sta mutando, è rivoluzionato. Il lavoro, come abbiamo visto, la produzione, la comunicazione E adesso la rivoluzione irrompe anche nel come ci procuriamo il cibo, azione necessaria (!) ma anche preferita dall'uomo, almeno quello occidentale che non ha problemi di approvvigionamento.
Da poco - relativamente - abbiamo imparato a convivere con i supermercati, centro ella nostra vita quotidiana perché terminali delle nostre passioni, dei nostri vizi, delle nostre pulsioni.
Ma adesso arriva la notizia ferale: SPARIRANNO. Non subito, ma non troppo in là. Ce lo dice Wired che ci annuncia una civiltà senza i grandi centri di aggregazione materiale e consumistica, si preparano città spettrali con immensi immobili di vetro e cemento abbandonati. Anche questo, grazie alla rivoluzione tecnologica in cui l'industria saprà cosa, quanto e per chi produrre e glielo porterà, puntuale, a casa. Leggete qui il futuro che ci attende. E tremate. O sperate. Dipende dalle opinioni
Ce ne sono di tanti tipi, ma quella tecnologica, oggi come oggi e dopo quelle politiche del '900, sta letteralmente cambiando non solo il mondo, ma la vita di tutti noi. Ormai comunichiamo da qualsiasi parte del pianeta, ci vediamo, siamo connessi, possiamo lavorare da remoto, Dunque noi siamo cambiati, siamo "rivoluzionati". E il mondo attorno a noi cambia, sta mutando, è rivoluzionato. Il lavoro, come abbiamo visto, la produzione, la comunicazione E adesso la rivoluzione irrompe anche nel come ci procuriamo il cibo, azione necessaria (!) ma anche preferita dall'uomo, almeno quello occidentale che non ha problemi di approvvigionamento.
Da poco - relativamente - abbiamo imparato a convivere con i supermercati, centro ella nostra vita quotidiana perché terminali delle nostre passioni, dei nostri vizi, delle nostre pulsioni.
Ma adesso arriva la notizia ferale: SPARIRANNO. Non subito, ma non troppo in là. Ce lo dice Wired che ci annuncia una civiltà senza i grandi centri di aggregazione materiale e consumistica, si preparano città spettrali con immensi immobili di vetro e cemento abbandonati. Anche questo, grazie alla rivoluzione tecnologica in cui l'industria saprà cosa, quanto e per chi produrre e glielo porterà, puntuale, a casa. Leggete qui il futuro che ci attende. E tremate. O sperate. Dipende dalle opinioni
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