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Un vecchio Paese in moto

Un Paese per vecchi, con i giovani che non lavorano e studiano poco, che non sa rinunciare alle auto, che è diffidente rispetto al web e alla società connessa, con i suoi cittadini abbacinati dalla tv e che ormai devono fronteggiare una vita quotidiana

dove lo Stato spende sempre meno per la sanità e anche il privato spesso rinuncia ad andare dal medico proprio per i costi.
E' la fotografia dell'Italia tracciata dell'Istat.  A gennaio 2015 si contavano 157,7 anziani ogni 100 giovani e 55,1 persone in età non lavorativa ogni 100 in età lavorativa. Con 3,2 matrimoni ogni mille abitanti, l'Italia rimane uno dei paesi dell'Ue28 in cui ci si sposa meno, ma i divorzi sono 8,6 ogni 10mila abitanti, livello molto basso in Ue. Sono oltre 2,3 milioni (il 25,7% del totale) i giovani 15-29enni che nel 2015 non studiano e non lavorano ma la quota è in calo rispetto al 2014. Nel campo del lavoro va al 14% l'incidenza del lavoro a termine
Gli utenti di Internet nel nostro paese sono il 60,2% (circa 34 milioni 500mila persone), contro una media Ue a 28 del 75% ma solo il 40,3% si connette quotidianamente.  Nel 2013 la spesa sanitaria pubblica si attesta intorno ai 2.400 dollari pro capite a fronte degli oltre 3.000 spesi in Francia e Germania. Nel 2015 si stabilizza la quota di persone che leggono quotidiani (47,1%), aumenta quella di chi legge libri, anche se ancora sotto il 50%. In compenso amiamo i motori, terzi dopo Lussemburgo e Lituania fra i Paesi motorizzati: e dire che l'Olanda ha appena ieri avviato l'iter per proibire la vendita di veicoli a benzina e diesel a partire dal 2025 e arrivare ad avere mezzi solo elettrici, o comunque alimentati da energie alternative e pulite, nel 2050. Quanto è lontana Amsterdam!

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  Photo by  Abhinav Bhardwaj  on  Unsplash Rieccomi… felice di rivedervi. Grazie per aver letto Umberto’s Substack! Iscriviti gratuitamente per ricevere nuovi post e supportare il mio lavoro. Iscritto Dove eravamo rimasti? (Per usare una famosa frase conseguente a un enorme errore giudiziario consumato in Italia negli anni 80). Eravamo rimasti alla rielezione di Donald Trump alla Casa Bianca, E alle previsioni sui ciò che sarebbe succo. Ebbene, abbiamo sbagliato tutti. Sbagliato a pensare che sarebbe stata una presidenza simile al Trump 1, magari temperata dalla esperienza e dall’età del soggetto. Sbagliato a pensare che, grazie al suffragio pesante conseguito, sarebbe stata un’America più salda, un po’ più chiusa in se stessa, impegnata a ripartire dai suoi valori, più conservatrice anche rispetto alle ere Bush e perfino Reagan- Sbagliato a pensare che, con una presidenza annunciata come energica e meno “ideologica” (così sarebbe parso opportuno convergere visto che...