Oggi è il 45 di marzo. Almeno secondo il calendario dei giovani francesi che stanno animando il movimento La nuit debout (la notte in piedi) che attraverso il presidio continuo dj luoghi simbolo - place de la Republique, ad esempio, a Parigi - anche di notte, protesta contro la nuova legge sul lavoro, un Jobs Act ancora più spinto.
E visto che i francesi hanno la mania dal tempo della rivoluzione di cambiare nome al calendario gregoriano, ecco che la provocazione del movimento è quello di aggiungere i giorni a quel 31 marzo che segna una sorta di data di nascita del movimento stesso.
La Nuit Debout si è allargata a una sessantina di città francesi, spesso è degenerata in scontri - anche per l'atteggiamento della polizia nota per la scarsa comprensione del carattere ribelle dei citoyen de la republique - ma esprime, a partire dalla rivolta contro le modifiche al codice del lavoro, una serie di istanze anticapistaliste, per la giustizia sociale e contro la disuguaglianza imperante che stanno portando il movimento ad assomigliare a Occupy Wall Street e a schierarsi sulla stessa linea della Podemos spagnola. Magari con un occhio perfino ai Cinque Stelle italiani.
La caratteristica del movimento però è che... non ha alcuna caratteristica! Partito dalla lotta al riforma del lavoro, la marea montante, lanciata soprattutto dai più giovani studenti delle superiori (ma nella lotta delle notti si provano le alleanze fra studenti, intellettuali, lavoratori - e fin qui il film è quello già visto - fino ai giovani emarginati delle periferie - ), si allarga a moltissimi temi, i più disparati, da quelli "alti" - il lavoro, l'occupazione, lo studio, la scuola, le ristrutturazioni industriali , la logica economica della Ue - fino a quelle particolari e locali, ai disagi e alle vessazioni subite dai semplici cittadini da parte di uno Stato sempre più privatistico e da un sistema privato che "pubblicizza" i problemi o le tematiche del profitto. Mettendo in discussione in modo radicale, mai forse così da sinistra, questa Europa.
Difficile tracciare un profilo di chi partecipa alle "notti in piedi": sono di sinistra ( vedere qui sotto uno dei manifesti), i temi sbandierati, le soluzioni pure, diverso e non vincolato alla logica organizzativa invece i metodi della protesta che corre sui social e sul web e tiene a distanza i media tradizionali (anche in questo il movimento ricorda i primi tempi dei Cinque Stelle) e rivendica un'autonomia di giudizio e comportamento che, sempre per l'Italia, riporta ad analisi degli anni 70.
Per capire qualcosa di più o per dibatterne leggete qui oppure qui . Oppure leggere questa intervista a uno degli ideologi del movimento, Frédéric Lordon o questa analisi di Liberation
Oppure per vedere come i media francesi "leggono" il movimento si può leggere questo reportage di Le Monde o quest'altro o come rispondono a Europe 1 .
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