Passa ai contenuti principali

TumPost Diary 29 mar 18


29 mar 18

La Caduta di Fang


Mark Zuckerberg si è bevuto 14 mld con il guaio di Cambridge Analytica. Ma per la sua società, che sta rivedendo i profili di privacy, è andata peggio: oltre 42 mld di capitalizzazione dello stock perduti in cinque giorni di mercati aperti, -8,34%. Ieri perfino Playboy ha chiuso il suo profilo e molti altri investitori si stanno ritirando. Ieri ha chiuso con un leggerissimo recupero: al Nasdaq è andato a + 0,81 a 153,01 dollari dopo aver raggiunto un minimo di 150,80. Ma ormai è l'intero comparto Fang (Facebook, Amazon, Netflix e Google) è sotto tiro, senza contare che neppure il principale concorrente di Fb può godere: ieri a un certo punto aveva perso oltre il 10%. Nell'ultima settimana lo stock di Amazon ha segnato una perdita di 66,3 mld (-8,74%), Netflix ha accusato 11,49 mld in meno (-8,5%)  e Google 48,67 miliardi (-6,52%).


Nemico Amazon

Caduta di fiducia? La vicenda di Facebook ha giocato pesante sulla possibilità di controllo e soprattutto commercio dei dati degli utenti dei colossi tecnologici e social. Ma ad affondare Amazon ieri è la volontà di Trump di tassare di più il colosso dell'e-commerce e metterne in discussione la posizione dominante che sta mettendo in crisi le catene commerciali e i piccoli negozi. Secondo un rapporto Axios il presidente è ossessionato da Amazon e dal suo capo Jeff Bezos e per la portavoce  Sarah Sanders l'unica preoccupazione del presidente è assicurare un uguale livello di concorrenza tra le imprese.

Amico elettorato

Secondo molti osservatori Trump attacca Amazon perché mette a rischio i posti di lavoro dell'elettorato  medio-basso, una buona parte del quale vota appunto per l'ex tycoon. In più il colosso delle vendite on line intacca i profitti di molti imprenditori del settore amici di Trump. E per finire non bisogna scordare che Bezos è il principale azionista de The Washington Post, uno dei principali giornali critici con la Casa Bianca.

Amici italiani

Fino all'altro ieri Matteo Salvini  e Luigi Di Maio sembrano correre sulla stessa corsia, destinati a incontrarsi nel governo. Poi ieri l'irrigidimento del leader leghista che non vuole, ovviamente, fare il numero due di un'eventuale alleanza, seppure sui temi. In realtà dietro c'è ancora Berlusconi, forte del potere di pressione dei suoi media. Salvini non può rompere, per ora anche se sa che la sua scalata a Forza Italia e ai suoi voti potrebbe essere questione di tempo. Però non può mettersi sulla stessa linea dei Cinque Stelle, drasticamente nemici di B e dei suoi affari. La trattativa è solo alle prime battute,
siamo alla pretattica e anche con la minaccia del voto, Salvini non è sicuro di andare a votare in pochi mesi dovendo pagare ancora dazio alla coalizione. E in più non è sicuro delle ipotizzate e necessarie modifiche alle nuova legge elettorale. Alla prossima...

Commenti

Post popolari in questo blog

WEF Davos 2019 - Giorno 1

Al via Il World Economic Forum di Davos, senza gli Stati Uniti e con l'ombra sovranista che incombe in particolare sul Vecchio Continente mentre nel contempo sembra attenuarsi la concezione globalista che è il topic dello stesso Wef.

Il Sabato Del Villaggio Globale - 3 giugno 2023

  🌍Clima & Ambiente🌴 👉  INC2 Parigi. La guerra della plastica.  UN lays out blueprint to reduce plastic waste 80% by 2040 | Reuters Plastic recycling in focus as treaty talks get underway in Paris | Reuters Paris to ban single-use plastic at 2024 Games | Reuters 👉 Energie rinnovabili .  The world is finally spending more on solar than oil production | MIT Technology Review 👉 Acciaio verde.   How green steel made with electricity could clean up a dirty industry | MIT Technology Review

C'era una volta l'America

C'era una volta l'America. Quella del Nuovo Mondo, della guerra d'indipendenza, del progresso economico e tecnologico e anche sociale, l'America sbarcata in Europa per aiutarla e dare il colpo finale al nazismo - in sostanza a salvarla -, venuta fin qui anche a fare affari, a gettare le basi del secolo americano e dell'impero americano, della Guerra fredda, della grande rivoluzione culturale del '68, dei figli dei fiori e della vita on the road, della lotta al razzismo, delle marce di Martin Luther King, del mito e della tragedia dei Kennedy, del Vietnam