Oltre due trilioni di dollari di nuove entrare grazie agli stimoli indotti dalla riforma, in base a un principio che se non avversato dagli economisti, ritenuto molto, molto improbabile.
Basta osservare il grafico del Cbo (Congressional Budget Office), l'organismo indipendente che studia le evoluzioni della spesa pubblica americana e gli impatti dei bilanci, per capire come il debito sia destinato a impennarsi nei prossimi anni, stante una crescita che non andrà molto il 2% annuo se non rimarrà al di sotto e senza grosse crisi mondiali previste, con le uscite che s'innalzano mentre i redditi resteranno costanti nella migliore delle ipotesi.
Ecco in un altro grafico del Cbo l'evoluzione del debito, che raggiungerà nel 2047 il 150% del Pil (quello italiano oggi è al 132-133%) in seguito al rapido progredire dei deficit annuali che passeranno - sempre secondo le previsioni Cbo - dal 2,9% sul Pil al 9,8% del 2047 pari alla spaventosa cifra di 7,1 trilioni di dollari.
In un quadro del genere è difficile credere al riequilibrio delle finanze federali in 10 anni così come promesso fino allo scorso anno e in campagna elettorale da Trump. Gli stessi funzionari dell'amministrazione sono perplessi su questa possibilità e molti repubblicani contestano questo quadro fumoso, memori delle battaglia dei conservatori contro Obama e i Dem, battaglie sempre all'insegna del ribilanciamento dei conti. Senza dimenticare che Trump oltre a una crescita superiore al 3% - da quasi tutti considerata irrealistica e impossibile - ipotizzata una serie di tagli non specificati per un trilione di dollari associata a una progressiva privatizzazione di molti servizi federali.
Ma quelli ipotizzati dalla Casa Bianca vanno in una sola direzione riassunta nel seguente grafico del WaPO: colpire e penalizzare le classi più deboli. E nel mirino, vista la quasi impossibilità di eliminare del tutto l'Obamacare, ci sono gli interventi su Madicaid e Medicare oltre che su altri strumenti a sostegno di chi è disoccupato, i bambini, le persone a basso reddito. In sostanza, come dice il Washington Post, questo budget colpisce in maniera forte proprio chi ha più bisogno, ovvero i poveri: che votano democratico o ancor più non votano.
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